Alluvioni Emilia-Romagna: ciò che oggi chiamiamo emergenza, sarà la normalità di domani
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MeteoWeb Negli ultimi giorni, il territorio emiliano-romagnolo ha affrontato un nuovo episodio di piogge intense che ha messo sotto pressione alcuni dei bacini idrografici più vulnerabili della regione, in particolare quelli del Lamone, del Marzeno e del Senio. Sebbene l’evento del 13 e 14 marzo sia stato significativo, l’analisi comparativa con gli episodi estremi del 2023 e del 2024 evidenzia differenze sostanziali sia in termini di quantità di precipitazioni che di distribuzione geografica e dinamiche atmosferiche. (MeteoWeb)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il sindaco di Faenza, città romagnola bagnata dal fiume Lamone e già finita sott’acqua a più riprese negli ultimi due anni, ha spiegato ieri in una diretta social la nuova criticità meteo con un intervento che – se letto con attenzione – è utile a comprendere che cosa sta accadendo in Emilia-Romagna e in Toscana (e un po’ in tutto il Paese): «Sul crinale si è scaricata una quantità inimmaginabile di acqua. (il manifesto)
L’allerta rossa appena trascorsa ha registrato la tenuta degli argini dei quattro fiumi principali che attraversano il territorio della Bassa Romagna, nonostante onde di piena ben al di sopra della soglia rossa, soprattutto per quanto riguarda il Lamone. (il Resto del Carlino)
In entrambe le regioni è stata disposta dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile. Ancora chiusi parchi, scuole, musei, impianti sportivi e mercati nei comuni che rientrano nelle zone con allerta rossa. (Adnkronos)
Dopo la nottata di paura, le acque dei fiumi sono in lento ma graduale deflusso. Nel comune di Ravenna, squadre di operatori sono attive per la rimozione del legname che si è accumulato alla diga di San Bartolo, sul fiume Ronco e sulla Statale 16, all’altezza del ponte di Mezzano, sul fiume Lamone, che al momento è chiusa ma che l’Amministrazione «prevede di riaprire appena possibile». (Ravenna e Dintorni)
D’altra parte però tutti gli interventi, le manutenzioni e il rifacimento degli argini hanno dato buona prova di sé e anzi le criticità, tipo il Lamone a Bagnacavallo, sono legate alle parti dove si sarebbe dovuti intervenire ma non si è ancora intervenuti”. (Corriere Romagna)
Sulla base delle previsioni dell’Agenzia che guida, infatti, la Protezione civile regionale dispone il grado d’allerta (da verde a rosso) che, a cascata, porta i Comuni a valutare – ed eventualmente emanare – ordinanze di chiusura di molteplici luoghi o servizi, come le scuole. (QUOTIDIANO NAZIONALE)