Supercella nel Bolognese, danni ad un tetto a Bentivoglio, il video dal drone

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RaiNews INTERNO

In Emilia Romagna le precipitazioni degli ultimi giorni, fino a 200 millimetri di pioggia sul Lamone, sono paragonabili a quelle delle alluvioni precedenti, ma fortunatamente con esiti diversi perché le alluvioni di maggio 2023 sono "uno spartiacque che ha riportato sicurezza territoriale e contrasto al dissesto idrogeologico in cima alle priorità". Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Michele de Pascale, secondo il quale è "legittima la preoccupazione dei cittadini". (RaiNews)

Se ne è parlato anche su altri media

Il sindaco di Faenza, città romagnola bagnata dal fiume Lamone e già finita sott’acqua a più riprese negli ultimi due anni, ha spiegato ieri in una diretta social la nuova criticità meteo con un intervento che – se letto con attenzione – è utile a comprendere che cosa sta accadendo in Emilia-Romagna e in Toscana (e un po’ in tutto il Paese): «Sul crinale si è scaricata una quantità inimmaginabile di acqua. (il manifesto)

Continua il maltempo in tutta Italia, con allerta in otto regioni, in particolare rossa in Emilia Romagna e Toscana dove da oltre 24 ore continua a piovere incessantemente. Ancora chiusi parchi, scuole, musei, impianti sportivi e mercati nei comuni che rientrano nelle zone con allerta rossa. (Adnkronos)

Il governatore della Regione punta a realizzare l'ordinanza per spostare chi è a rischio in aree sicure. (Il Fatto Quotidiano)

Alluvioni: De Pascale, ora delocalizzare le case più a rischio

Poi le opere servono, e le faremo in tempi brevi». Ora la rivive da presid… (La Repubblica)

Sulla base delle previsioni dell’Agenzia che guida, infatti, la Protezione civile regionale dispone il grado d’allerta (da verde a rosso) che, a cascata, porta i Comuni a valutare – ed eventualmente emanare – ordinanze di chiusura di molteplici luoghi o servizi, come le scuole. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Tra i Comuni più interessati nella nostra regione c'è Brisighella che è stata fortemente colpita: ci sono una cinquantina di famiglie coinvolte, si tratta di abitazioni nelle immediate vicinanze dei fiumi per le quali l'unica strada percorribile è la delocalizzazione ormai". (Gazzetta di Parma)