Luigi Mangione, il manifesto del presunto killer del Ceo di UnitedHealthcare
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Il cronista americano Ken Klippenstein ha recentemente pubblicato online quello che sostiene essere il manifesto integrale di Luigi Mangione, il presunto assassino del Ceo di UnitedHealthcare, Brian Thompson. Mangione, affetto da spondilolistesi, una condizione spinale in cui una vertebra si sposta in avanti rispetto alla vertebra sottostante, ha descritto nel suo manifesto la sua lotta contro questa malattia e le sue conseguenze sulla sua vita personale e professionale.
La spondilolistesi, che può verificarsi nella parte bassa della schiena, solitamente nella regione lombare fra la quarta e la quinta vertebra, può essere causata da diversi fattori, tra cui difetti congeniti delle vertebre, stress eccessivo sulla colonna vertebrale, traumi fisici, degenerazione legata all'età delle articolazioni vertebrali e, a volte, dall'eccessivo allungamento dei legamenti spinali. Mangione, che ha sofferto di questa patologia per anni, ha descritto nel suo manifesto come la malattia abbia influenzato negativamente la sua qualità della vita, portandolo a isolarsi progressivamente da amici e familiari.
La nonna di Mangione, Mary Mangione, ha lasciato in eredità alla sua famiglia 30 milioni di dollari alla sua morte nel 2023, ma con una clausola fondamentale che esclude il 26enne Luigi Mangione. La clausola stabilisce che chiunque fosse stato "accusato, incriminato, condannato o si fosse dichiarato colpevole di un crimine" sarebbe stato escluso dall'eredità. Questo dettaglio ha aggiunto ulteriore complessità alla già intricata vicenda giudiziaria che circonda Mangione.
Mangione, che ha trascorso sei mesi in Giappone prima dell'agguato a Thompson, ha interrotto ogni contatto con amici e familiari durante questo periodo, alimentando ulteriori interrogativi sul suo stato mentale e sulle motivazioni che lo hanno spinto a compiere il gesto estremo.