Azione Universitaria: DASPO studentesco per i violenti del No Meloni Day
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Quel che abbiamo visto oggi durante il corteo del NO Meloni Day, a cui hanno partecipato collettivi universitari e Rete degli Studenti, tra i quali erano presenti rappresentanti degli studenti e durante il quale sono state imbrattate foto e dati alle fiamme manifesti di Meloni, Bernini e Valditara, è di una gravità inaudita. Vere e proprie azioni di eversione e guerriglia urbana a danno di tutti quei ragazzi che rispettano l’università e vogliono soltanto studiare. (La Voce del Patriota)
Ne parlano anche altre testate
Corteo anti Meloni a Bologna: le foto Il 'No Meloni Day' è partito da piazza Verdi, con circa in 150 in corteo, tra studenti e appartenenti ai collettivi Cua e Cambiare rotta. Poi manifesti imbrattati o bruciati (il Resto del Carlino)
Oltre agli slogan e striscioni di dissenso ai tagli in manovra, al DL sicurezza, anche quelli pro Palestina. Direzione ministero dell’Istruzione e del Merito, dove manifesteranno la loro contrarietà alle politiche del ministro Valditara e della ministra Bernini, in particolar modo contro l’alternanza scuola lavoro. (Corriere TV)
Presenti varie sigle (Udu, Cambiare rotta, il centro sociale Ccs Riot maker, Link), i collettivi di vari licei tra cui Parini, Manzoni, Vittorini, Berchet, Brera e Hajech. «Bigiamo le lezioni per darvene una ». (Corriere Milano)
Leggi tutta la notizia "Sono responsabili del genocidio in Palestina e... (Virgilio)
Durante il corteo 'No Meloni Day' un gruppo di manifestanti si è ammanettato e imbavagliato all’altezza del ponte Sublicio, a Porta Portese e, dopo aver lanciato alcuni palloncini carichi di vernice rossa e delle manette, si è avvicinato a ridosso delle forze dell’ordine che scortano il corteo per protestare contro il DL sicurezza 1660. (ilmessaggero.it)
Sotto lo slogan “Vogliamo Potere”, gli studenti chiedono una scuola che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive. (ilmessaggero.it)