Parlamento Ue approva l'uso delle armi in territorio russo, ma i partiti italiani restano contrari

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ilmessaggero.it ESTERI

Con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astenuti - la risoluzione per il sostegno all'Ucraina. Nel suo insieme, il documento è stato votato quasi da tutti gli eurodeputati italiani del Pd, eccezion fatta per i pacifisti indipendenti come Marco Tarquinio e Cecilia Strada. Diverso il discorso per il famigerato articolo 8, che chiede la revoca delle restrizioni all'utilizzo su territorio russo delle armi inviate a Kiev (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

L'intento è chiaro, così come gli ostacoli per arrivare a una soluzione: stare con l'Ucraina, così concretamente da togliere in maniera congiunta il veto all'utilizzo delle armi a lungo raggio su territorio russo, per colpire le basi da cui partono gli attacchi. (il Giornale)

Gli eurodeputati italiani hanno votato essenzialmente contro la risoluzione del Parlamento Ue che "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

BRUXELLES. Non più solo difesa, adesso l’Ucraina può contrattaccare e sparare in Russia. (La Stampa)

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Da un lato, il ministero della Difesa vuole liberare 397 milioni di euro dal proprio bilancio. Per il finanziamento è previsto un calcolo misto. (Tuttosport)

Il testo è passato con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astenuti. Il Parlamento Europeo ha approvato a Strasburgo la risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate dagli ucraini anche per colpire obiettivi legittimi in territorio russo. (ROMA on line)

La risoluzione va nella direzione auspicata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Uno scenario che nei giorni scorsi ha fatto uscire allo scoperto il presidente russo Vladimir Putin con parole agghiaccianti: "Le missioni di volo di questi sistemi missilistici possono essere effettuate essenzialmente solo dal personale militare dei paesi della Nato - aveva affermato il capo del Cremlino -. (Liberoquotidiano.it)