Donatella Versace, una star tra le star
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Dopo quasi trent’anni di direzione creativa, Donatella Versace ha annunciato il suo addio al ruolo di designer della maison di famiglia, un passaggio che segna la fine di un’epoca e l’inizio di un nuovo capitolo per il brand fondato da Gianni e Santo Versace nel 1978. La notizia, arrivata a metà marzo, ha scosso il mondo della moda, già in fermento per i cambiamenti in corso in altre grandi case, come Gucci. Dal primo aprile, Donatella non guiderà più le collezioni, ma assumerà il ruolo di Brand Ambassador, continuando a rappresentare l’essenza di un marchio che ha contribuito a plasmare.
La sua carriera, costellata di incontri con celebrità del calibro di Jennifer Lopez e Naomi Campbell, è stata un susseguirsi di sfilate memorabili, feste esclusive e collaborazioni che hanno lasciato il segno. Eppure, nonostante le presenze illustri che hanno calcato i suoi eventi, è sempre stata lei, Donatella, a brillare più di chiunque altro. Con il suo stile inconfondibile, capelli biondo platino e un’energia travolgente, ha incarnato lo spirito di Versace, portando avanti l’eredità di Gianni, scomparso tragicamente nel 1997.
La storia della Medusa, simbolo del brand, è diventata un’icona globale, riconoscibile tanto dagli addetti ai lavori quanto dal pubblico più casual. Donatella, che ha affiancato il fratello fin dagli esordi, ha saputo trasformare la maison in un fenomeno culturale, capace di influenzare non solo la moda, ma anche la musica, il cinema e l’arte. Dieci dei suoi abiti più celebri, creati durante la sua direzione, sono entrati di diritto nell’immaginario collettivo, diventando veri e propri cult.
Le voci sul suo possibile ritiro circolavano da tempo, e l’ultimo show durante la settimana della moda di Milano, chiuso con un remix di “My Name Is” di Eminem, aveva già fatto intuire che qualcosa stava cambiando. Quella sfilata, carica di energia e nostalgia, è stata interpretata da molti come un commiato, un tributo a un’era che stava per concludersi.