Laura Pausini e Paola Cortellesi orgoglio italiano a New York per la sfilata di Giorgio Armani
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A cura di Giusy Dente 10 Laura Pausini e Paola Cortellesi Giorgio Armani è stato il grande assente della Milano Fashion Week. Eccezionalmente ha scelto di presentare solo le linee Emporio Armani all'evento. Lo stilista ha infatti deciso di tornare a New York e far sfilare lì la collezione Primavera/Estate 2025. Per l'occasione sono volate a New York celebrities provenienti da ogni parte del mondo, Italia compresa. (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Armani/Madison Avenue rappresenta un progetto dalle dimensioni colossali e i costi vertiginosi: un complesso commerciale e residenziale di ben 14 piani dal valore di 400 milioni di dollari, situato sul lato ovest di Madison e 66th Street, la zona per eccellenza dedicata a boutique e lusso sfrenato. (MAM-e)
Parata di star a New York per la sfilata-evento di Giorgio Armani. L’iconico stilista ha deciso di presentare nella Mela la sua collezione per la primavera-estate 2025. (Lookdavip)
A cinquant'anni dall'arrivo in America, con le Tra epoche, film, atmosfere che ritroviamo sulla passerella della sfilata primavera estate 2025, eccezionalmente organizzata nella Mela per celebrare il nuovo flagship store di Madison Avenue, interamente ridisegnato. (AMICA - La rivista moda donna)
Giorgio Armani, “The Designer Who Never Sleeps” Lo stilista è a New York per inaugurare un building con boutique, ristorante e Residences. Sfila all’Armory e ripercorre il suo legame con la città Di Michele Ciavarella (da New York) (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
Non poteva mancare il campione olimpico, e testimonial della Regione Marche, Gianmarco Tamberi che del brand è lui stesso un testimonial per il mondo. Il saltatore marchigiano, portabandiera azzurro alle ultime Olimpiadi di Parigi, ha raggiunto la Mela con la moglie Chiara Bontempi per assistere alla presentazione della collezione primavera-estate 2025. (corriereadriatico.it)
«I trenini — racconterà poi lo stilista — erano il mio gioco preferito, ma costavano troppo ed erano un sogno, per me. Così è un po’ come se lo avessi realizzato». (Corriere della Sera)
