Quali sono le condizioni per la firma di un accordo di tregua tra Israele ed Hezbollah in Libano
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La bozza al vaglio prevede il ritiro dei miliziani di Hezbollah a nord del fiume Litani, il ritiro completo delle truppe israeliane dal Libano meridionale e, infine, negoziati tra Israele e Libano sulla demarcazione dei rispettivi confini. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altre testate
Dopo oltre un anno di guerra in Medio Oriente, la pace sembra ancora lontana. A far sperare in un cambio di passo che avvicinasse la fine delle ostilità, erano state alcuni articoli dei media israeliani secondo cui il primo ministro, Benjamin Netanyahu, avrebbe accettato “in linea di principio” la proposta di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano avanzata dagli Stati Uniti di Joe Biden. (LA NOTIZIA)
Twitter WhatsApp Facebook LinkedIn Email Print di Maya Rosen – Jewish Currents (Pagine Esteri)
Per il sito d’informazione statunitense Axios, l’accordo si basa su un progetto di Washington che prevede 60 giorni per il ritiro dal sud del Libano dell’esercito israeliano e di Hezbollah e per lo schieramento delle forze armate libanesi, attuando così di fatto i contenuti della risoluzione dell’ONU 1701, risalente alla fine del conflitto del 2006. (RSI Radiotelevisione svizzera)
La notizia, anticipata da media israeliani, ha segnalato una potenziale riduzione delle tensioni in Medioriente, alimentando vendite sui cosiddetti beni rifugio, anche se è stata in parte compensata dall'escalation di tensioni fra Russia ed Ucraina, sin dalla scorsa settimana. (QuiFinanza)
Secondo l'emittente il primo ministro Benyamin Netanyahu sta ora studiando come spiegarlo all'opinione pubblica. Fonti del governo israeliano hanno detto alla tv pubblica israeliana Kan che l'accordo per la tregua in Libano «è chiuso». (La Stampa)
Nuovi venti di guerra in direzione Taiwan. A meno di due mesi dal cambio di amministrazione a Washington, gli apparati militari Usa in Giappone decidono il dispiegamento di unità missilistiche nelle isole Nansei, nel sud ovest dell’arcipelago e nelle Filippine, per far fronte ad una possibile contingenza con la Cina nello stretto di Formosa. (Il Sole 24 ORE)