Fabrizio Bentivoglio è Pirandello
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È quasi un compagno di viaggio. Uno di quei volti che, da anni, porta sullo schermo le vicende di noi tutti. Ha intercettato sogni e umori dei boomer (Marrakech Express e Happy Family di Gabriele Salvatores). Ha attraversato i cambiamenti sociali e politici italiani (Il capitale umano di Paolo Virzì, Loro di Paolo Sorrentino). Ha dato corpo a protagonisti delle cronache (Giorgio Ambrosoli in Un eroe borghese di Michele Placido, Raul Gardini di Francesco Miccichè). (Donna Moderna)
Ne parlano anche altre fonti
A proposito di Eterno Visionario, Michele Placido ha raccontato d'aver voluto raccontare la storia di Luigi Pirandello con un film dal repiro internazionale, pensato per pubblici diversi. Ma, soprattutto, ha voluto mostrare lo scrittore e drammaturgo per ciò che era, senza indulgenza, perché è poi quello il modo migliore per onorarlo. (Sky Tg24 )
In un periodo di identità frantumate e di crisi di valori, occorre ritrovare nel passato le figure di riferimento per orientarsi nella bufera: non è un caso che stia andando benissimo un film su Enrico Berlinguer. (la Repubblica)
È la notte che precede la cerimonia di assegnazione del Nobel per la Letteratura a Luigi Pirandello, l'8 novembre 1934, novant'anni fa. Ma solo non è. (Corriere della Sera)
Una storia che racconta la vita dello scrittore agrigentino e premio Nobel alla letteratura Luigi Pirandello, i segreti della famiglia, il rapporto sofferto con la moglie Antonietta Portulano, la ricerca ossessiva di un’arte che abbatta il confine con la vita, l’amore vitale e proibito per Marta Abba e la complessa relazione con i figli Stefano, Lietta e Fausto. (Quotidiano di Sicilia)
Chapeau, ieri come oggi, a un grande figlio della nostra terra, il Maestro che ha saputo toccare tutti i registri stilistici portando la sua arte in Italia e all’estero senza mai dimenticare il luogo che gli ha dato i natali, Ascoli Satriano. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Eterno Visionario Un Pirandello molto lontano da quello che abbiamo imparato a conoscere attraverso i testi scolastici, un uomo con una vita complessa e per nulla facile, che conosce sofferenze, insuccessi e inadeguatezze prima di arrivare all’apice di una carriera straordinaria già in vita (una fortuna che molti altri grandi non hanno avuto), con il riconoscimento del premio Nobel nel 1934. (Today.it)