Siccità in Sicilia. Diga Ancipa, Pellegrino(FI): “Da Venezia comportamento grave che alimenta tensione sociale”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“L’onorevole Venezia usa toni irresponsabili e compie atti inaccettabili, di cui ovviamente si assume ogni responsabilità in ogni sede. Di fronte alla crisi idrica dovuta alla carenza di piogge, chi governa e chi ha responsabilità amministrative è chiamato a fare scelte che tengano conto di tutte le necessità di tutte le comunità, utilizzando al meglio le risorse disponibili. Il Governo Schifani e tutte le strutture operative, dalla Protezione Civile all’Autorità di bacino, stanno facendo esattamente questo, bilanciando necessità e risorse perché le difficoltà non gravino esclusivamente su alcune comunità. (il Fatto Nisseno)
Se ne è parlato anche su altre testate
La guerra dell’acqua (che non c’è) può incendiare tutta la Sicilia. I disagi della crisi idrica, tante persone in ginocchio, le gravissime difficoltà che si affrontano sono gli ingredienti di una sofferenza dall’altissimo potenziale esplosivo. (Livesicilia.it)
Protestano contro la decisione assunta ieri sera della cabina di regia sull'emergenza idrica che ha deciso di ripristinare l'erogazione alle condotte di Caltanissetta e San Cataldo interrotta dal 15 novembre scorso in seguito alla notevole riduzione dell'invaso a causa della siccità (Corriere della Sera)
È guerra tra poveri per l’acqua in Sicilia: la questione Ancipa diventa sempre più pressante. Il livello degli invasi diminuisce sempre più e la rabbia e le proteste dei cittadini aumentano. A causa del razionamento idrico, infatti, si va incontro a turni che in alcuni casi superano una settimana. (Quotidiano di Sicilia)
L’accordo prevede che al di sotto dei 50… (La Repubblica)
La diga, infatti, è in esaurimento e quando l’acqua sarà finita questi centri avranno una unica soluzione: i silos riforniti da autobotti private. Continua l’occupazione della diga Ancipa, tra Enna e Messina, da parte dei 5 sindaci dei comuni che dipendono esclusivamente dall’invaso per l’approvvigionamento idrico: Troina, Gagliano Catelferrato, Cerami, Nicosia e Sperlinga. (Il Fatto Quotidiano)
L’invaso è ridotto a una pozzanghera ma a quell’acqua non si può rinunciare. Quell’acqua, soprattutto, non può più finire nei rubinetti della provincia vicina. (La Repubblica)