Borsa, pioggia di dividendi fra le Blue-Chips
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Oggi, 18 novembre, Piazza Affari vive un momento cruciale con numerose società del FTSE MIB che staccano la cedola del dividendo, tra cui pesi massimi come Eni e Intesa Sanpaolo. Questo evento, che coinvolge ben dieci società del principale indice italiano, rappresenta in gran parte un anticipo sui dividendi del 2025. L'impatto sull'indice principale, calcolato nell'1,22%, non è trascurabile e riflette l'importanza di queste distribuzioni per gli investitori.
La settimana si apre con l'Italia che guarda al piano Enel, mentre i mercati tentano di consolidarsi leggermente. In un contesto in cui i risultati di Nvidia, attesi per mercoledì, potrebbero influenzare significativamente l'andamento dei mercati, il rally post-elettorale sembra essersi affievolito, complice anche i toni da 'falco' utilizzati da Jay Powell sui tassi.
Le azioni asiatiche hanno registrato un leggero rialzo, trainate dal colosso Samsung Electronics Co. Tuttavia, Piazza Affari si conferma debole dopo oltre mezz'ora di scambi, con l'indice FTSE MIB in calo dell'1,45% a 33.695 punti. Il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi si mantiene stabile a 120 punti, con il rendimento annuo italiano in rialzo di 1,3 punti al 3,56%, mentre quello tedesco sale sopra al 2,36%.
In questo scenario, l'impatto dello stacco delle cedole, che viene decurtato direttamente dal valore del titolo, è significativo. Sono 17 le società che oggi quotano ex-cedola, di cui una decina fanno parte del paniere principale FTSE MIB.