Rheinmetall, carri armati negli impianti Volkswagen: il riarmo tedesco è partito
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Rheinmetall, il più grande produttore di armi in Europa, sta valutando di rilevare da Volkswagen lo stabilimento di Osnabrück, una delle tre fabbriche che il gruppo auto vuole chiudere in Germania. L’acquisto dipenderà dall’aumento degli ordini di carri armati, ha sottolineato Rheinmetall che dall’inizio della guerra in Ucraina ha decuplicato il suo valore di Borsa. Il numero uno di Rheinmetall, Armin Papperger, parlando coi giornalisti dopo aver previsto una forte crescita delle vendite per il 2025, ha affermato che, sebbene Rheinmetall potrebbe riconvertire più stabilimenti automobilistici, è anche possibile acquistare siti dalle case automobilistiche, alle giuste condizioni. (Corriere della Sera)
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Produrre armi al posto di auto? Pare oggi qualcosa di più di semplici speculazioni. Infatti, Rheinmetall, uno dei più grandi produttori di armi in Europa, a quanto pare sarebbe disposta a rilevare uno degli stabilimenti di Volkswagen dal futuro incerto e che l'azienda potrebbe vendere. (HDmotori)
Come avete potuto snobbare il brillante piano della Commissione europea per eliminare le auto con motore a combustione e tendere alle sole auto elettriche? Come vi siete permessi di pensare che costassero troppo e che non ci fosse un’infrastruttura ancora adeguata a garantirne l’utilizzo giornaliero? Ma non disperatevi, perché a Bruxelles è arrivata la soluzione: riconversione bellica. (InvestireOggi.it)
Ma lo stesso Trump sta dando una scossa alla difesa europea, la quale potrebbe creare posti di lavoro ben retribuiti e rimpiazzare, almeno in parte, le perdite in altri settori. È ciò che sta accadendo in Germania, dove alcune aziende militari negoziano l’acquisizione di fabbriche in crisi e l’assunzione di lavoratori licenziati. (Forbes Italia)

Far produrre armi alle aziende del comparto automobilistico italiano che da anni versano in situazioni di difficoltà economica e rafforzare così la difesa nazionale. È questo il piano con cui il governo di Giorgia Meloni intende intervenire in supporto delle fabbriche di auto e, in via derivativa, della propria potenza bellica. (QuiFinanza)
Da un lato, il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ha dichiarato in un'intervista a Repubblica che investire nella difesa non solo garantirebbe maggiore sicurezza, ma potrebbe anche generare posti di lavoro e stimolare innovazioni industriali. (Primonumero)
Mentre i leader dell’Unione Europea discutono il piano ReArm Europe – un progetto da 800 miliardi di euro per potenziare le difese del continente – una tendenza emerge con chiarezza: le industrie tedesche e francesi stanno rapidamente diventando le grandi vincitrici di questa corsa agli armamenti. (Inside Over)