La guerra infinita che deve finire

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il Giornale ESTERI

Pensavano di farla finita in tre giorni. Di prendere Kiev, di destituire il governo e fare dell'Ucraina uno stato fantoccio per appagare le ambizioni imperialiste di Putin e porre un confine netto tra Russia e Occidente. Hanno sbagliato i piani. Dalle parti del Cremlino non avevano fatto i conti con l'orgoglio degli ucraini, con la forza e il coraggio di un Paese di resistere anche contro un avversario più forte. (il Giornale)

La notizia riportata su altri media

In volo ha limato i brevi interventi che dovrà tenere ai tavoli del G20 ed esaminato il dossier Ucraina, dopo la vittoria di Donald Trump e la mossa «pacifista» del cancelliere tedesco uscente. Ripartita nel pomeriggio verso il Brasile, la premier Giorgia Meloni è atterrata sabato sera a Rio De Janeiro sotto la pioggia. (Corriere Roma)

Ed è anche alla luce di tutto questo, del suo umore rivolto al cancelliere tedesco (ma non solo), che va letta la nota ufficiale del G7 licenziata all’improvviso e con un incipit riven… Giorgia Meloni è stata messa a conoscenza della telefonata tra Olaf Scholz e Vladimir Putin dai dispacci e dalla comunicazione informale passata attraverso vie diplomatiche. (La Stampa)

E, a mille giorni dall'inizio della guerra di aggressione russa, il G7 ribadisce, con una dichiarazione unanime, il proprio sostegno incondizionato all'Ucraina. Su iniziativa della presidente del (Secolo d'Italia)

Zelensky: «Situazione al fronte difficile, le truppe sono stanche»

Così il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky che si dice “profondamente grato alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e a tutti i leader del G7 per la loro voce unita nel sostenere l’Ucraina”. (Agenzia askanews)

«I leader del G7 hanno dimostrato ancora una volta il loro incrollabile sostegno all'Ucraina, mentre ci avviciniamo al millesimo giorno di aggressione da parte della Russia. Il loro sostegno aiuta l'Ucraina a proteggere il suo popolo dal terrorismo, salvando innumerevoli vite». (LaC news24)

«Per vari motivi, comporre le nostre brigate con persone addestrate, rifornirle ed equipaggiarle con armi, sono processi che ora vanno a rilento. «Ci sono ragazzi al fronte. (Corriere del Ticino)