Mosca: “Presa Kurakhove, la strada è aperta nel Donetsk”
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Dopo una battaglia durata tre mesi, Mosca ha affermato di avere preso il completo controllo di Kurakhove, una città mineraria nell'est dell'Ucraina, dicendosi convinta che ciò consentirà di «aumentare il ritmo» dell'avanzata delle truppe russe per conquistare l'intera regione di Donetsk. Contemporaneamente la Russia ha detto di avere fermato una nuova controffensiva ucraina nella regione di Kursk. L'intensificarsi degli attacchi sul terreno appaiono come tentativi di rafforzare le rispettive posizioni in vista del 20 gennaio, data dell'insediamento alla Casa Bianca del presidente Donald Trump, con la sua promessa iniziativa negoziale per mettere fine in breve tempo al conflitto. (La Stampa)
Su altri giornali
Le truppe dell'ottavo reggimento hanno ucciso cinque soldati nordcoreani in uno scontro a fuoco, mentre altri otto sono stati colpiti da droni, si legge in un comunicato pubblicato su Facebook. Uno dei soldati, sottolinea l'Sso, aveva un fucile con collimatore, una stazione radio sino-russa «Azart» e un rilevatore di droni, oltre a una carta d'identità diversa da una normale carta d'identità militare. (Corriere della Sera)
Nuovo anno, nuova ripartenza. La Russia ora “ha quello che si merita”: con queste parole sui social, la notizia che conferma l’avvio … (Il Fatto Quotidiano)
Maurizio Stefanini 08 gennaio 2025 (Liberoquotidiano.it)
Secondo funzionari sudcoreani, finora sono stati inviati in Russia circa 11mila soldati nordcoreani e ci sarebbero segnali secondo cui è in corso un ulteriore dispiegamento di truppe di Pyongyang al fianco dei militari russi. (Liberoquotidiano.it)
Si spoglia, la tee-shirt raggomitolata gettata sulla spiaggia, le sneakers tolte di fretta fanno un mezzo giro in aria. Arriva dal Nevada, li’ fa freddo, qui c’é il sole, le palme, si costruiscono castelli di sabbia invece di pupazzi di neve, una bellezza da cartolina e Nico ci entra dentro con l’esuberanza dei suoi anni più raggianti. (Il Giornale d'Italia)
La caduta di Kurakhove, nel Donetsk sud-orientale, è una pessima notizia per gli ucraini. Non si tratta dell’ennesimo villaggio di poche anime sperduto tra una valle mineraria e l’altra dell’Est, ma di un centro strategico che Kiev aveva trasformato in una piccola roccaforte. (il manifesto)