Muratore ucciso all'alba nel parcheggio: fermato un collega 17enne
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Sarebbe un ex sottoposto nell'azienda edile del suo capomastro l'assassino di Salvatore Postiglione, il muratore ucciso a coltellate all'alba dello scorso 7 novembre a Foligno. Secondo gli inquirenti il 17enne, fino allo scorso ottobre alle dipendenze del 56enne, quella mattina si è appostato nei pressi del luogo del delitto, abituale ritrovo degli operai della ditta prima di raggiungere i cantieri edili di Perugia e Nocera Umbra, per poi trafiggere l'operaio napoletano con 13 fendenti letali all'addome e ad altre parti del corpo. (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
Gli abiti indossati la mattina dell’omicidio e le scarpe intrise di sangue li teneva ancora in casa. A rinvenirli nell’abitazione folignate del minore, nei confronti del quale è scattato il fermo per l’omicidio del muratore di 56 anni avvenuto all’alba di giovedì mattina, è stata la polizia durante una perquisizione effettuata nella tarda serata di sabato 9 novembre. (Rgunotizie.it)
La polizia di Perugia ha fermato un 17enne ritenuto responsabile dell'omicidio di Salvatore Postiglione, il 57enne trovato in fin di vita nel parcheggio della zona industriale di Foligno con numerose ferite di arma da taglio sul corpo il 7 novembre scorso. (Sky Tg24 )
A incastrare il giovane il circuito di videosorveglianza presente in zona, anche grazie alle attività private (Open)
Sul corpo dell'uomo erano state trovate numerose ferite da arma da taglio, era morto poco dopo l'arrivo in ospedale. Gli investigatori indagano sul movente: "Legato all'ambiente lavorativo". (Fanpage.it)
Dopo tre giorni di indagini serrate, gli agenti del Commissariato, diretto dal vicequestore Adriano Felici, della squadra mobile di Perugia con la dirigente Maria Assunta Ghizzoni, e il coordinamento della Procura di Spoleto prima, e del Tribunale dei minori poi, hanno fermato un 17enne a cui vengono contestati gravi indizi di colpevolezza. (LA NAZIONE)
Il giovane, che aveva lavorato con la vittima, è stato individuato grazie alle immagini di videosorveglianza che hanno permesso di riconoscere gli stessi indumenti ripresi dalle telecamere in quelli rinvenuti in uno sgabuzzino nel corso della perquisizione dell'abitazione del 17enne, in cui vive insieme alla mamma e alla sorellina nel centro di Foligno (Corriere dell'Umbria)