Panama. Trump e il Canale: il ritorno agli Usa egemoni
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Di Giuseppe Gagliano – Con un colpo dritto al cuore della diplomazia americana recente, il presidente eletto Donald Trump ha riaperto un capitolo storico che molti consideravano chiuso: il controllo del Canale di Panama. Trump, di fatto tornato alla Casa Bianca, ha definito “ridicoli” e “un’imbroglio” i costi imposti dal Panama ai cargo statunitensi e ha criticato il trattato del 1977 che trasferì la gestione del canale al Panama. (Notizie Geopolitiche)
La notizia riportata su altri giornali
I diritti che Panama pretende sono ridicoli", ha dichiarato su Truth Social il repubblicano che succederà il 20 gennaio al democratico Joe Biden. (Tiscali Notizie)
Gli Stati Uniti hanno ceduto il controllo della via d'acqua che taglia Panama nel 1999 sulla base di un trattato firmato nel 1977 sotto il presidente Jimmy Carter. Dal Canale passa buona parte del commercio mondiale Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha suggerito che la sua nuova amministrazione potrebbe cercare di riprendere il controllo del Canale di Panama, che Washington ha "stupidamente" ceduto allo Stato centroamericano. (Euronews Italiano)
A questo si aggiungono le preoccupazioni relative alla crescente influenza della Cina nella regione. (Ultima Voce)
– Il presidente eletto degli Stati uniti Donald Trump ha definito “una necessità assoluta” per gli Stati uniti controllare la Groenlandia, commentando la sua decisione di nominare un nuovo ambasciatore americano in Danimarca. (Agenzia askanews)
Non solo Canada e Groenlandia: perché Trump vuole il canale di Panama? Oltre alle mire su Canada e Groenlandia, Trump ha detto che gli Stati Uniti si riprenderanno il canale di Panama se le autorità del paese non abbasseranno le tasse di transito per le navi americane. (Start Magazine)
NEW YORK – Trump vuole riprendersi il Canale di Panama. Lo ha detto lui stesso, durante un comizio, minacciando apertamente quella che sarebbe l’invasione di un paese sovrano per portargli via una infrastruttura vitale. (la Repubblica)