Opec allargato, pressing di Russia e sauditi per estendere il taglio alla produzione di petrolio

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La Stampa ECONOMIA

La sovrapproduzione di petrolio è strutturale.

Si tengono però questa carta come extrema ratio: se si va allo scontro, sauditi e russi sconfiggerebbero gli altri, ma la vittoria sarebbe molto costosa per loro.

La colpa è anche della recessione planetaria dovuta al Covid-19, ma questo ha solo reso più acuta una situazione già incancrenita.

I sauditi hanno già provato a risolvere il problema facendo crollare deliberatamente i prezzi per mandare a gambe all’aria i produttori americani di shale oil, ma l’operazione non è riuscita. (La Stampa)

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In realtà, anche Mosca risulta avere estratto 100.000 barili al giorno in più. Perché la crisi del petrolio impatta negativamente su bond e azioni. [email protected] (InvestireOggi.it)

“Data la volatilità dei mercati petroliferi, la rinnovata attenzione al rispetto delle decisioni prese e la domanda in costante cambiamento, non ci sorprenderebbe se nei prossimi mesi venissero annunciati altri incontri straordinari”, avvertono da WisdomTree. (Finanzaonline.com)

Il barile di Brent del Mare del Nord supera 43 dollari (+2%) e il Wti si attesta a 40,16 dollari al barile (+1,59%). L'accordo deve ancora essere ratificato dal un gruppo di Paesi produttori che non fanno parte del cartello, compresa la Russia, che pero' nei giorni scorsi ha manifestato di essere favorevole all'estensione di un mese dei tagli. (Italia Oggi)

A dare linfa all'oro nero contribuisce la decisione delldi prolungare ied estenderne la portata rispetto a quanto deciso in primavera.Il contratto sulquesta mattina segna dunque un rialzo dell'1,06% a 39,97 dollari ed ildell'1,23% a 42,83 dollari al barile. (Teleborsa)

Il cambio di strategia. Una decisione che arriva dopo i primi dati incoraggianti sulla ripresa delle quotazioni del Brent come anche del WTI. (Investire.biz)