Steven Seagal: «Morirei per Vladimir Putin»

Steven Seagal: «Morirei per Vladimir Putin»
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Corriere del Ticino ESTERI

È stato uno degli attori-simbolo dei picchiaduro anni Ottanta e Novanta. Quei film in cui, per intenderci, il protagonista si faceva largo (e giustizia) con la forza. Da tempo, però, Steven Seagal ha perso qualsiasi contatto e legame con Hollywood. Avvicinandosi, per contro, sempre di più alla Russia o, meglio, a Vladimir Putin. Nell'agosto del 2022, per dire, l'attore aveva fatto discutere, e non poco, per una visita nel Donbass (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri media

L’attore Steven Seagal, lontano dagli schermi da ormai molti anni, si è riscoperto documentarista impegnato in temi politici. La storia di Seagal in Russia (Virgilio Notizie)

Seagal, protagonista di film d'azione negli anni '80 e '90, da tempo si è trasferito in Russia e ha interrotto ogni rapporto con gli Usa, dove dovrebbe pagare multe a 5 zeri per violazioni finanziarie e fiscali e dove rischia anche procedimenti per accuse di violenza sessuale. (ilgazzettino.it)

MOSCA – Dalla fiction alla realtà il passo potrebbe essere breve. L’attore statunitense 72enne Steven Seagal, protagonista di “action movie” come “Duro da uccidere” e “Giustizia a tutti i costi”, ha detto di essere “pronto a morire per Vladimir Putin se necessario”. (la Repubblica)

Steven Seagal: “Morirei per Putin”. I veterani russi vogliono arruolarlo

«Pronto a morire per Vladimir Putin». E la Russia si prepara a mandarlo in guerra contro l'Ucraina. (Corriere della Sera)

Celebre per i suoi film d'azione degli anni '80 e '90, Seagal si è trasferito in Russia, rompendo ogni legame con gli Stati Uniti, dove è coinvolto in controversie legali per violazioni finanziarie, fiscali e accuse di violenza sessuale. (Gazzetta del Sud)

Steven Seagal è pronto a morire per Vladimir Putin. Il protagonista di molti film d'azione, grande esperto di arti marziali, ha sempre dichiarato la sua ammirazione per lo zar, che lo ha anche accolto mentre lasciava dietro di sé negli Stati Uniti condanne per evasione fiscale e anche accuse di violenze sessuali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)