L'Iran senza i suoi surrogati
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È un Iran depotenziato dalle capacità delle 30 milizie surrogate sparse negli stati mediorientali quello che si appresta a vivere lo scontro finale con Israele. Larga parte di esse sono state distrutte o gravemente indebolite secondo il perseguimento di una strategia accurata: isolare Teheran riducendone la sfera di influenza e privandola di mezzi e uomini a disposizione in prossimità del territorio nemico. (Italia Oggi)
Ne parlano anche altri media
Resta altissima la tensione tra l'Iran e Israele. (Sky Tg24 )
Se lo Stato ebraico venisse colpito, la risposta potrebbe essere «meno calibrata e mirata» rispetto agli ultimi raid compiuti da Tel Aviv (Open)
L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto che in 24 ore il movimento libanese filo-iraniano Hezbollah ha lanciato contro il Paese circa 100 razzi. "L'Idf continuerà a difendere lo Stato di Israele e il suo popolo dalla minaccia rappresentata dall'organizzazione terroristica Hezbollah", si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram. (Sky Tg24 )
L’Iran colpirà “certamente” Israele e ha già definito come, ripetono i pasdaran di Teheran. (Il Fatto Quotidiano)
A dirlo è stato il presidente iraniano Massoud Pezeshkian. Se Israele "accettasse un cessate il fuoco e smettesse di massacrare le popolazioni oppresse e innocenti della regione, ciò potrebbe influenzare l'intensità e la natura della nostra risposta". (Fanpage.it)
«Si tratta di affrontare la crudeltà internazionale», ha detto Khamenei; «per la nazione iraniana, ispirata agli insegnamenti dell’Islam, affrontare la crudeltà è un dovere religioso». (L'INDIPENDENTE)