L'omicidio di Piersanti Mattarella, i killer hanno un nome: indagati Madonia e Lucchese
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Gli indagati nell’ambito delle nuove indagini sull’omicidio del presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, sarebbero i due killer di Cosa Nostra Antonino Madonia, e Giuseppe Lucchese. Sono entrambi già detenuti all’ergastolo. Secondo l’inchiesta della procura palermitana, come scrivono La Repubblica e La Stampa, a sparare il 6 gennaio 1980 a Piersanti Mattarella, fratello del presidente della Repubblica Sergio, sarebbe stato materialmente Nino Madonia, figlio del potentissimo boss mafioso Ciccio che controllava mezza città. (Giornale di Sicilia)
Ne parlano anche altri media
L'ex presidente della Commissione antimafia: «Ostacolava i clan. Fu eliminato per impedire l’accordo con il Pci» (Open)
Mattarella era un suo pupillo e un suo erede: in Sicilia ne aveva ripreso la linea. Lo riapre, proprio nell'anniversario dell'agguato, un docufilm di Giorgia Furlan ("Magma. (la Repubblica)
Una corona di fiori nel luogo dell’agguato, accanto all’abitazione di via Libertà, nel capoluogo siciliano, alla presenza di familiari e delle autorità. A lui l’omaggio stamane a Palermo e nella natia Castellammare delGolfo. (Giornale di Sicilia)
Ad uccidere Piersanti Mattarella non furono due neofascisti, ma due mafiosi. Né è convinta la Procura di Palermo che, dopo anni di indagini interforze, ha recentemente iscritto nel registro degli indagati i boss Antonino Madonia e Giuseppe Lucchese in qualità di killer dell’ex presidente della Regione Sicilia assassinato nella centralissima via Libertà di Palermo il 6 gennaio 1980 (Antimafia Duemila)
Mattarella, il delitto perfetto è un’indagine incalzante su quello che viene descritto come il “delitto più grave dopo l’uccisione di Aldo Moro”. Quarantacinque anni dopo la morte di Piersanti Mattarella, presidente della Regione siciliana e fratello dell’attuale Capo dello Stato, esce un docufilm di Giorgia Furlan, prodotto da Mauro Parissone per 42° Parallelo, Antonio Campo dell’Orto e Ferruccio De Bortoli. (la Repubblica)
L’assassino venne incontro alla macchina con quello strano modo di camminare, “ballonzolando”, dicono i testimoni. In tasca aveva un revolver calibro 38. (Famiglia Cristiana)