A 20 anni dall'invasione Usa in Iraq, voci di delusione a Baghdad

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Il Sole 24 ORE ESTERI

Gli abitanti del quartiere Karrada a Baghdad esprimono la loro delusione, mentre l'Iraq celebra nella più grande discrezione i 20 anni dall'invasione americana e la caduta di Saddam Hussein, eventi che segnarono una successione di sanguinosi conflitti. "Considero la parola 'democrazia' come eretica, perché la maggior parte di noi - spiega Mohamed Abbas, ingegnere - non sa cos'è la democrazia. Per alcuni la democrazia è un mezzo per arrivare alla libertà e la utilizzano come pretesto per fare ciò che vogliono. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

Poi magari, vent’anni dopo, ti scandalizzi perché i cattivi hanno imparato dai buoni. Ebbene, le democrazie non riescono a fermare i propri governanti dallo scatenare guerre, mentre le dittature attendono le truppe nemiche come liberatori (IlSudEst)

Sono stati celebrati lunedì i vent’anni dall’inizio dell’invasione americana dell’Iraq. Per l’occasione il viadanese Paolo Bergamaschi, per tanti anni impegnati al Parlamento Europeo, ha prodotto un video che unisce un suo brano, montato assieme ad alcune immagini del fotografo di Casalmaggiore Tiziano Schiroli. (OglioPoNews)

Di Pasquale Pugliese (Il Fatto Quotidiano)

Vent’anni fa, le truppe di terra statunitensi e alleate invasero l’Iraq. La campagna di bombardamenti «shock and awe» era iniziata il giorno prima. Vent'anni fa gli Usa e i loro alleati invadevano l'Iraq basandosi su bugie e prove palesemente false, denunciate all'epoca dal movimento pacifista globale. (Jacobin Italia)

Vent'anni dall'invasione in Iraq, il filosofo Walzer: "Gli Stati Uniti non hanno imparato nulla da quelle lezioni" dal nostro corrispondente Paolo Mastrolilli L'esperienza non ha spinto gli Stati Uniti a cambiare il loro impegno militare, e nemmeno la strategia in Afghanistan. (la Repubblica)

L’operazione, sulla scia degli attentati dell’11 settembre 2001 e di Amerithrax, aveva trovato l’avallo della Gran Bretagna di Tony Blair, della Spagna di José Maria Aznar e dell’Italia di Silvio Berlusconi, oltre che di una ventina di altri leader e Paesi. (L'INDIPENDENTE)