Spalletti e il caso delle telefonate con gli ultras

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SPORT

Luciano Spalletti, commissario tecnico della nazionale italiana, ha recentemente commentato il caso delle telefonate tra Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, e un capo ultras della Curva Nord, Marco Ferdico, attualmente in carcere. Spalletti, in un'intervista prepartita esclusiva a RaiSport, ha dichiarato di non aver mai ricevuto chiamate di questo tipo e, qualora fosse successo, avrebbe saputo come riattaccare. Le sue parole, pronunciate con una certa sorpresa, riflettono la sua estraneità a tali dinamiche, sottolineando come le regole sportive debbano essere rispettate.

L'inchiesta della Procura di Milano, che ha coinvolto anche Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, si concentra sulle infiltrazioni malavitose e sui metodi mafiosi utilizzati dai vertici dei gruppi ultras di Inter e Milan. Zanetti, sentito come persona informata sui fatti, ha fornito informazioni rilevanti riguardo a due intercettazioni: una in cui Inzaghi promette di adoperarsi con la società per ottenere più biglietti per la finale di Champions 2023, e un'altra in cui Marco Materazzi riferisce a Ferdico di un'indagine in corso da parte della Polizia sulle "curve" dei club milanesi.

Spalletti, nel suo intervento, ha voluto chiarire la sua posizione, evidenziando come non abbia mai avuto confidenze di questo genere con soggetti legati agli ultras. Le sue parole, seppur dirette, lasciano trasparire una certa preoccupazione per la situazione, che ha definito "molto nuova" e sorprendente. L'inchiesta, che ha già portato all'arresto di diversi capi ultras, continua a far emergere dettagli inquietanti sulle connessioni tra il mondo del calcio e la criminalità organizzata.

Le dichiarazioni di Spalletti mettono in luce la necessità di mantenere una netta separazione tra le istituzioni sportive e le influenze esterne, ribadendo l'importanza di rispettare le regole e di agire con integrità.