Ucraina, crolla in tutta Europa il sostegno alla guerra a oltranza: sempre più ampia la maggioranza che vuole trattare con la Russia
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Crolla in tutta Europa il favore popolare per il sostegno militare all’Ucraina “fino alla vittoria“, mentre cresce la spinta per una soluzione di compromesso. A mostrarlo è un sondaggio dell’istituto YouGov pubblicato dal quotidiano britannico Guardian, condotto tra il 3 e il 18 dicembre su un campione di migliaia di persone in sette Paesi: Svezia, Danimarca, Regno Unito, Germania, Spagna, Francia e Italia (Il Fatto Quotidiano)
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In Italia, il 55% degli intervistati preferisce il dialogo, contro il 15% favorevole al conflitto prolungato. Percentuali simili si registrano in Spagna (46% per la soluzione negoziale), Germania (45%) e Francia (43%). (L'INDIPENDENTE)
Sarà che hanno capito che Donald Trump vuole chiudere i conti; sarà che, dopo tre anni di guerra, sono stanchi; sarà che hanno imparato a essere realisti e pragmatici; fatto sta che gli ucraini, secondo un sondaggio condotto dall’Istituto internazionale di sociologia di Kiev (Kiis), vogliono la pace e pure a condizioni non esattamente favorevoli. (Nicola Porro)
Il sostegno per una soluzione alternativa del conflitto aumenta di pari passo in ogni Paese. È drasticamente diminuita negli ultimi 12 mesi in Europa la disponibilità dell’opinione pubblica a sostenere l’Ucraina "fino alla vittoria". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ad affermalo è uno studio divulgato sulla rivista statunitense Foreign Affairs il 30 dicembre dall’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, un’organizzazione di ricerca che conduce sondaggi sull’opinione pubblica ucraina dall’indipendenza del 1991. (Contropiano)
Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 18 dicembre ed evidenzia un crescente scetticismo riguardo al prolungato sostegno militare a Kiev mentre con ripetuti rovesci per Kiev continua la guerra con la Russia (Contropiano)
Il prossimo gruppo di contatto è fissato per il 9 gennaio, in Germania, e vedrà a partecipazione di oltre 50 Paesi, inclusi i 32 dell’Alleanza atlantica e il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, in quello che sarà uno dei suoi ultimi incarichi ufficiali. (L'Opinione)