Tragedia in Svezia: una valanga travolge un gruppo di italiani, muoiono due fratelli
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Tragedia a Kårsavagge, sud-ovest di Abisko, in Svezia. Una valanga ha travolto un gruppo di sciatori italiani. Stando alle prime informazioni confermate dalle autorità svedesi, sono sette le persone coinvolte nell’incidente. Purtroppo, due di loro, i fratelli Mattia e Daniele Boer, di 45 e 50 anni sono morti. Le vittime erano originarie di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. La valanga li sorpresi mentre stavano per salire sull’elicottero per rientrare. (Casteddu Online)
La notizia riportata su altre testate
Mattia, di 50 anni, lavorava nello studio dentistico di famiglia a Torre Pellice insieme al fratello Simone. (Fanpage.it)
LUSERNA SAN GIOVANNI – Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio esprime le condoglianze a nome suo e della Regione alla famiglia di Mattia e Daniele Boer morti sotto una valanga in Svezia. “Ho sentito poco fa il sindaco di Luserna San Giovanni, Duilio Canale, per esprimere a lui e alla comunità di Luserna la vicinanza e l’abbraccio di tutto il Piemonte. (Quotidiano Piemontese)
Attualmente ci sono uno o più sospettati e una società designata”. – La procura della Repubblica di Svezia ha aperto un’indagine sulla morte in una valanga di due sciatori italiani nella regione di Abisko, i fratelli Mattia e Daniele Boer. (LAPRESSE)
Mattia e Daniele Boer, 50 e 45 anni, stavano praticando heliski, una disciplina che consente agli sciatori di raggiungere le vette in elicottero per poi di scendere fino a valle sulla neve fresca. Sono morti insieme, travolti da una valanga in Svezia, due fratelli originari della Val Pellice, nel Torinese. (ilmessaggero.it)
Due di loro, due fratelli di 45 e 50 anni della Val Pellice, sono morti mentre gli altri sono illesi. Il gruppo era guidato da una guida alpina certificata a livello internazionale. (Necrologie)
Mattia e Daniele Boër, fratelli e compagni di tante passioni sportive - sci, moto, parapendio - sono morti nel loro ultimo giorno di eliski prima del rientro. «Erano lì da domenica sera – dice Silvia, la cognata di Mattia, davanti al prato all’inglese di strada cascina Garola, dove il 50enne abitava e aveva il suo laboratorio odontotecnico - Per tre giorni, a causa della bufera, non avevano mai volato. (L'Eco del Chisone)