Pnrr, Iniziativa Comune: “Ancora difficoltà ma governo latita”

Così, in una nota stampa, Iniziativa Comune, gruppo fondato da Rocco Tiso, con una rinnovata veste in acronimo EUROMÒ — Uomini liberi per l’Italia e l’Europa condotta dal gruppo di Cooperazione e Proposte guidato da Carmela Tiso e dal portavoce Attilio Arbia
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)


“Fondi Pnrr, gioie e dolori, anzi solo dolori. Come scrivono tutti i giornali, a parte ovviamente quelli che sono proprio amici amici, infatti c’è un ritardo nell’ottenere i diciannove miliardi della terza rata per il semplice motivo che dopo otto mesi il governo non ha ancora discusso con Bruxelles fino all’ultima virgola, com’è necessario, con il prevedibile risultato che nessuno può giurare sul fatto che i sedici miliardi della rata arriveranno entro la fine dell’anno”.

Così, in una nota stampa, Iniziativa Comune, gruppo fondato da Rocco Tiso, con una rinnovata veste in acronimo EUROMÒ — Uomini liberi per l’Italia e l’Europa condotta dal gruppo di Cooperazione e Proposte guidato da Carmela Tiso e dal portavoce Attilio Arbia. “In democrazia di solito il governo riferisce in aula, anche perché sono dati quasi per dispersi altri 16 miliardi delle quarta rata. Mentre sale la preoccupazione che non ci sono soldi in cassa. Per tutto questo il ministro Fitto e i ventiquattro ministri hanno dovuto cambiare ben dieci obiettivi del Piano su ventisette – su queste modifiche ci sarà una discussione in Parlamento – il che fa sorgere spontanea una domanda: ma il ministro - si chiedono ancora da Iniziativa Comune - se n’è accorto a luglio della necessità di cambiare mezzo piano per la quarta rata? Ma chi ha vinto deve governare, proprio nelle scorse ore il Presidente  del Consiglio dei Ministri era impegnata in altre faccende.

Ma da Vilnius, dove assiste ai lavori del vertice Nato, ha trovato il tempo – lei che all’estero in teoria non parlerebbe di cose italiane – per un videomessaggio pubblicitario a favore della card del governo, che servirà alle famiglie più indigenti, 383 euro una tantum. In pratica un caffè al giorno. Tutto questo, dopo aver tagliato 2 miliardi strutturali per la povertà”.