I VESPRI SICILIANI di Giuseppe Verdi per la stagione d'Opera del Comunale di Bologna al Comunale Nouveau. Sul podio, Oksana Lyniv

La regia di Emma Dante ed il confronto con la memorabile versione dell'opera nel 1986, con la regia di luca Ronconi
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 I VESPRI SICILIANI di Giuseppe Verdi per la Stagione d'Opera 2022/23  del Teatro Comunale di Bologna al Comunale Nouveau.

La regia di Emma Dante ed il confronto con la memorabile versione dell'opera nel 1986,  con la regia di luca Ronconi

In occasione della prima memorabile rappresentazione a Bologna de I Vespri Siciliani nel 1986, con la direzione di Riccardo Chailly, il regista Luca Ronconi affermava:

""I Vespri" sono il primo vero e proprio "grand opèra" verdiano. una teatralità fastosa che si aggiunge a quella del melodramma. In realtà mi sembrano piuttosto un'opera ripetitiva. Sono cinque atti che ripetono un unico schema drammaturgico. I personaggi sono manichini. Nel nostro spettacolo mancano i balletti. Non è una mia scelta, ma è stata una necessità del teatro. Così però, è venuto a mancare un ingrediente importante del "grand opèra".

A questa nota critica sembra aver risposto oggi la regia di Emma Dante; I Vespri Siciliani presentato al Comunale Novaeau vede il balletto  come parte importante, introduttiva, interna e finale  dell'opera, là dove  mescola pupi, marionette e danzatrici, là dove trasforma Santa Rosalia da immagine sacra a danzatrice libera, e là dove fa della rivolta siciliana un grande movimento di danza. 

Ancora Ronconi affermava:

"Quest'opera che ha due passaporti, uno italiano e uno francese, che rappresentata in Francia fa fare bella figura ai francesi, rappresentata in Italia sembra patriottica, finisce per mancare, senza balletto, proprio il suo carattere francese. Resta alquanto sbilanciata la prevalenza dei cori. Vengono però al pettine i nodi dell'azione". "I Vespri" vennero scritti per Parigi. Ma la cacciata dei francesi da Palermo è un curioso soggetto per Parigi. Un soggetto retorico. In fondo i personaggi simpatici, i "buoni", sono quelli francesi o che per successive agnizioni passano dalla parte dei francesi. Gli italiani sono dei guastafeste, fino alla fine. E anche dei guastafeste sleali. Il patriottismo di quest'opera è perciò una convenzione retorica".


 In effetti, In un'opera di questo genere, nata nella dimensione parigina, non sono piccole le difficoltà dell'allestimento.

Ronconi e lo scenografo Pasquale Grossi le  superarono cogliendo il difficile rapporto tra la sontuosità del grand opera, il racconto popolare e il dramma intimo dei personaggi. Ronconi e Grossi trovano il punto di contatto nella iconografia ottocentesca, con le lussureggianti verzure, le palme, gli aranci e il cielo infuocato di una Sicilia ad un tempo mitica e reale.

 Emma Dante le supera invece con i colori ed i suoni di una Sicilia fiammeggiante, piena di ricordi, potente nella memoria del suo passato e del suo presente, della sua arte, delle architetture e delle feste della città, e nella quale rivivono i drammi della sua storia, anche mostrando gli stendardi di Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, Don Puglisi, Piersante Mattarella...         

. L'opera verdiana è il risultato di una coproduzione internazionale tra Bologna,  Palermo, Napoli e Madrid.

le scene sono di Carmine Maringola e i costumi di Vanessa Sannino.

Nel cast, pressochè tutto italiano e di ottima preparazione, il soprano Roberta Mantegna nella parte della duchessa Elena, in alternanza a Sara Cortolezzis , i tenori Stefano Secco e James Lee in quella di Arrigo, i baritoni Franco Vassallo e Gustavo Castillo nei panni di Guido di Monforte e i bassi Riccardo Zanellato e Fabrizio Beggi in quelli di Giovanni da Procida.

 Sul podio, Oksana Lyniv con una esecuzione orchestrale molto precisa, efficace a sostenere i cantanti, netta nelle parti più drammatiche.

I Come sempre potente il Coro della Fondazione lirico-sinfonica bolognese, preparato da Gea Garatti Ansini, affiancato in questa produzione da artisti del Coro del Teatro Regio di Parma istruiti da Martino Faggiani.   


STAGIONE D’OPERA 2023 DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA 
I VESPRI SICILIANI
Dramma in cinque atti di Eugène Scribe e Charles Duveyrier 
Traduzione italiana di Arnaldo Fusinato
Musica di Giuseppe Verdi
Direttrice Oksana Lyniv
Regia Emma Dante
Maestro del Coro Gea Garatti Ansini
Scene Carmine Maringola
Costumi Vanessa Sannino
Luci Cristian Zucaro
Movimenti di scena Sandro Maria Campagna
Assistente alla regia Federico Gagliardi
Assistente alle luci Lorenzo Gaudenzi
 
Personaggi e interpreti
Guido di Monforte Franco Vassallo (19, 21, 23 aprile) / Gustavo Castillo (20, 22 aprile)
Il Sire di Bethune Gabriele Sagona
Il conte di Vaudemont Ugo Guagliardo
Arrigo Stefano Secco (19, 21, 23 aprile) / Michal Lehotský (20, 22 aprile)
Giovanni da Procida Riccardo Zanellato (19, 21, 23 aprile) / Fabrizio Beggi (20, 22 aprile)
La duchessa Elena Roberta Mantegna (19, 21, 23 aprile) / Sara Cortolezzis (20, 22 aprile)
Ninetta Carlotta Vichi
Danieli Francesco Pittari
Tebaldo Manuel Pierattelli
Roberto Alessio Verna
Manfredo Vasyl Solodkyy
Attori della Compagnia Sud Costa Occidentale diretta da Emma Dante: Viola Carinci; Angelica Di Pace; Enrico Difiore; Marta Franceschelli; Roberto Galbo; Silvia Giuffrè; Francesca Laviosa; Samuel Salamone; Daniele Savarino; Yannick Simons; Sabrina Vicari; Marta Zollet
Figuranti della Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone
 
             
Coro aggiuntivo: Elementi del Coro del Teatro Regio di Parma
Maestro del Coro Martino Faggiani
Nuovo allestimento del Teatro Comunale di Bologna, Teatro Massimo di Palermo, Teatro di San Carlo di Napoli, Teatro Real di Madrid.
Coro, Orchestra e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna

Ufficio Stampa