Riscaldamento, i dati di consumo diventano mensili a partire da gennaio 2022
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A partire dal 1° gennaio 2022, le informazioni sui consumi del riscaldamento domestico devono essere fornite mensilmente e gli utenti potssono farne richiesta quando desiderano. È quanto stabilito dall’Unione Europea secondo cui "laddove siano stati installati ripartitori o contabilizzatori di calore leggibili da remoto, le informazioni sulla fatturazione o sul consumo devono essere fornite agli utenti almeno una volta al mese".
Si tratta del secondo importante step previsto dalla direttiva UE sull‘efficienza energetica (EED), che segue quello datato ottobre 2020 secondo cui, a partire da tale data, i contatori installati e i ripartitori dei costi del calore devono essere necessariamente leggibili da remoto.
Con la recente scadenza del 1° gennaio, quindi, negli immobili a lettura remota, le informazioni di fatturazione o di consumo non possono più essere fornite ai residenti due volte all’anno come accadeva in precedenza ma avranno necessariamente cadenza mensile.
Quali vantaggi porta questa novità? Secondo Matteo Birindelli, Country Manager di QUNDIS in Italia “innanzitutto, la contabilizzazione e l’accantonamento dei dati nel corso dell‘esercizio sarà possibile in qualsiasi momento, non saranno più necessarie stime. Non solo, la disponibilità mensile di queste informazioni implica la possibilità di essere costantemente aggiornati sui propri dati di consumo, così che si possa disporre di tutte le indicazioni necessarie a modificare le proprie abitudini: solo un puntuale quadro delle proprie spese porta ad economizzare veramente l’utilizzo delle risorse a propria disposizione.”
Un provvedimento essenziale per evitare consumi eccessivi, dunque, e quantificare l'esatta portata di quanto si è speso nel corso del mese. Misura quanto mai necessaria a seguito del caro bollette registrato ad ottobre 2021. Basti pensare che In termini di effetti finali, riguardo all'elettricità, nel 2021 la spesa annuale per la famiglia-tipo è di circa 631 euro, con una variazione del +30% rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 145 euro su base annua). Invece, la spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021 è di circa 1.130 euro, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua)[1].
Ma questo percorso di riqualificazione previsto dalla direttiva UE sull‘efficienza energetica non si esaurisce qui. A partire dal 1° gennaio 2027, infatti, tutte le proprietà dovranno essere convertite in lettura remota. Come si legge nella DIRETTIVA (UE) 2018/2002, i contatori non rimovibili e i ripartitori dei costi del calore già installati devono essere dotati di questa funzione o sostituiti da dispositivi leggibili da remoto entro il 1° gennaio 2027.
[1] Fonte: ARERA
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