Ridurre l'incidenza di allergie alimentari nei bambini

La barriera cutanea: punto di partenza chiave  
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Londra, (informazione.it - comunicati stampa - cibi e bevande)

La barriera cutanea: punto di partenza chiave  

La ricerca dell'Università di Cork, condotta su 1.900 bambini irlandesi nella fascia della prima infanzia, ha analizzato, in modo non invasivo, la funzione della barriera cutanea misurando l'evaporazione dell'acqua dalla pelle dei bambini. Lo studio ha dimostrato che, all'età di due anni, una disfunzione della barriera cutanea può portare alla sensibilizzazione agli allergeni alimentari. L'ipotesi è che i difetti presenti nella barriera cutanea possano essere il punto di partenza chiave dell'allergia alimentare.

"Ora che abbiamo dimostrato che la sensibilizzazione agli allergeni alimentari si presenta attraverso una disfunzione della barriera cutanea, il passo successivo sarebbe quello di avviare un intervento per vedere se siamo in grado di proteggere la barriera cutanea nella prima infanzia e quindi di valutare se ciò potrebbe diminuire il tasso di sensibilizzazione alimentare e le allergie alimentari nei bambini", ha spiegato il Dott. Maeve Kelleher del Baseline team del Dipartimento di pediatria e salute del bambino dell'University College  di Cork.  

Jonathan O'B Hourihane, Professore di Pediatria e salute del bambino presso l'University College di Cork e Copresidente di FAAM 2014, ha sottolineato: "Questa è la prima e la più ampia raccolta di dati riguardanti la misurazione della funzione della barriera cutanea".

Una svolta di 180°   

Una ricerca condotta dal King's College di Londra, nel Regno Unito, verifica l'ipotesi dell'introduzione precoce (dai tre mesi di età) di sei cibi allergizzanti (latte vaccino, uova, pesce, frumento, sesamo e arachidi) nella dieta dei neonati, congiuntamente all'allattamento al seno.

"Sebbene l'opinione ampiamente diffusa che il latte materno sia il migliore per l'alimentazione dei neonati, non è attualmente chiaro se escludere alimenti allergenici dalla dieta prima dei sei mesi di età sia il modo migliore per prevenire lo sviluppo di allergie alimentari e di altre malattie allergiche, come l'eczema. Questo studio mira a fornire una risposta a questa domanda importante", ha spiegato il Dott. Michael Perkin del Dipartimento di ricerca sulle allergie pediatriche del King's College  di Londra.

"Questo approccio è una svolta di 180° per gli allergologi che, negli anni '90, erano forti sostenitori dell'introduzione ritardata", ha sottolineato il Prof. Hourihane.

Entrambi gli studi saranno presentati al Food Allergy and Asthma Meeting - FAAM 2014, il convegno sulle allergie alimentari e sull'asma, organizzato dall'Accademia europea di allergologia e immunologia clinica (EAACI), che riunirà a Dublino più di 500 ricercatori e medici, da oggi fino all'11 ottobre.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI  

Per maggiori informazioni su FAAM 2014, visitare il sito web: http://www.eaaci-faam.org

Per scaricare il materiale stampa, visitare la pagina web: https://hkstrategies.egnyte.com/fl/fE7xJnh6Jq

Hill+Knowlton Strategies  

Ana Sánchez, +34-93-410-82-63, [email protected]

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