La visita a Parigi del Capo di Stato Maggiore dell'ANP algerina: prospettive dubbie

L' Africa rischia di essere nuovamente il terreno di una nuova guerra fredda o peggio di una "guerre per procura". Anche le prossime esercitazioni Russo/Cinesi al largo del Sud Africano, rischiano di trasformare le nazioni aderenti ai BRICS non in una alleanza economica ma anche militare. Con l'evidente rischio di destabilizzare il quadro globale.
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Verona, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

Il recente rafforzamento delle relazioni tra Parigi e Algeri potrebbe sollevare diversi interrogativi, in particolare sulla direzione che intende seguire il regime militare algerino, che cerca di consolidare i suoi legami con la Francia per bilanciare le sue relazioni con i partner europei, in particolare per essere realistico in termini di diversificazione dei suoi fornitori di armi, oltre alla Russia.

Dalla visita del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito nazionale algerino a Parigi, diverse analisi hanno individuato elementi dubbi che spiegano il riavvicinamento tra i due Paesi, basato sugli interessi reciproci di ciascuno dei due Paesi, ma che potrebbe anche avere ripercussioni negative sulla stabilità della regione del Sahel.

Detto questo, per molti osservatori la Francia punterebbe, tra l'altro, sul recente aumento del bilancio della difesa algerina, per firmare contratti di armamento con l'esercito algerino.

La vendita di armi all'Algeria è un atto ad alto rischio, a causa dei dubbi sulla destinazione finale di queste armi, che sicuramente andranno a beneficio di gruppi armati della regione, come le milizie separatiste del Fronte Polisario, e con l'effetto di contribuire all'esacerbazione dell'instabilità regionale in tutto il Sahel.

La questione del dispiegamento dell'Algeria nel Sahel sarà uno dei temi affrontati dalle due parti durante la visita dell'uomo forte del regime algerino a Parigi, soprattutto in un momento in cui in Africa esiste un vero e proprio sentimento antifrancese, La Francia è ben consapevole della capacità dell'Algeria di causare danni nel Nord del Mali e nei Paesi limitrofi, a causa della sua acquiescenza alla presenza della Russia nella regione, delle sue relazioni presumibilmente dubbie con i regimi golpisti del Mali e del Burkina Faso e delle sue relazioni sospette con i gruppi armati della regione.

Tutte queste argomentazioni potrebbero spiegare l'atteggiamento della Francia, che sarebbe addirittura tentata di portare l'Algeria dalla sua parte invece di una contrapposizione di interessi tra le due parti nella regione sahelo-sahariana. L'Algeria dovrebbe quindi svolgere il ruolo di rappresentante della Francia nel Sahel, nel tentativo di minimizzare il crescente sentimento antifrancese nella regione sahelo-sahariana, che solleva diversi interrogativi sulle contraddizioni di Parigi, vittima della svolta russa in Africa e, allo stesso tempo, sostenitrice di uno dei principali alleati di Mosca in Africa, ovvero l'Algeria, che rimane l'alleato incrollabile della Russia in tutto il continente africano.

 
Allo stesso modo, questa visita a Parigi del generale Chengriha è percepita come un servizio reso dalla Francia alla sua persona, perché parrebbe accusato dall'opposizione algerina all'estero di aver commesso crimini e abusi legati ai diritti umani e al traffico di droga e armi.

Questi fatti richiedono maggiore attenzione. L' Africa rischia di essere nuovamente il terreno di una nuova guerra fredda o peggio di una "guerre per procura". Anche le prossime esercitazioni Russo/Cinesi al largo del Sud Africano, rischiano di trasformare le nazioni aderenti ai BRICS non in una alleanza economica ma anche militare. Con l'evidente rischio di destabilizzare il quadro globale.

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