“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole”. Questo il titolo della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin che si terrà il 25 maggio alle 21,30. Ciaramella e Ronzullo: «Nostro figlio morto 15 anni fa, quasi nulla è cambiato». Pallo

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV
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COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV

 

“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole”. Questo il titolo della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin che si terrà il 25 maggio alle 21,30. Ciaramella e Ronzullo: «Nostro figlio morto 15 anni fa, quasi nulla è cambiato». Pallotti: «Basta stragi».Il caso dell’automobilista condannato a lavorare per le associazioni di Vittime della Strada

 

“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole” è il titolo della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin che si terrà il 25 maggio alle 21,30. Ospite e regista della trasmissione organizzata dall'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV sarà Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, che nella diretta condotta dal giornalista Dino Frambati parlerà della situazione degli omicidi stradali in Italia, partendo dalla sua dolorosa vicenda familiare. Biagio Ciaramella è, infatti, il papà di Luigi, il giovane morto in un incidente stradale 15 anni fa. Da allora, Ciaramella, insieme alla moglie Elena Ronzullo e alle Associazioni, lotta per ottenere giustizia, pertanto parlerà della sua esperienza e farà il punto sulla situazione della sicurezza stradale in Italia.

 

«C’è tanto da fare ancora per le famiglie delle vittime della strada, si impone, dunque una riflessione sull’omicidio stradale», dichiara Biagio Ciaramella. «Quando accadono tragedie come quella che ha colpito la mia famiglia, all’inizio ci si fida di quanti danno consigli, che spesso si rivelano negativi. Le indagini, inoltre, non sempre vengono condotte bene, ragion per cui, a distanza di tantissimi anni, si cerca ancora giustizia. La mia situazione familiare è, per tanti versi, lo specchio di ciò che succede nella maggior parte degli omicidi stradali in Italia».

 

Nella trasmissione, si parlerà anche della mattanza «che arreca solo dolore perenne ai familiari, delle regole che non vengono fatte rispettare, della giustizia che non arriva mai», prosegue Ciaramella. «Chiediamo, innanzitutto, maggiore rispetto per le vittime e maggiore precisione nelle indagini. Purtroppo, pur volendo rispettare i ruoli, si deve far notare che le famiglie combattono contro le Istituzioni, che dovrebbero, invece, aiutarci. Diciamo no al patteggiamento e al rito abbreviato perché non rendono giustizia alle vittime, ci appelliamo affinché si facciano rispettare le regole, si abbiano strade sicure, si intensifichino i controlli. Il caso di mio figlio Luigi, morto in un incidente stradale 15 anni fa circa, è un esempio di malagiustizia. Attendiamo ora le decisioni del giudice, sperando non si facciano ancora attendere».

 

Saranno presenti alla trasmissione anche Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, i quali spiegheranno il nuovo progetto che prevede la collaborazione degli autori dell’omicidio stradale con le Associazioni delle Vittime della Strada. Infatti, una sentenza-pilota emessa dal giudice Luciano Gorra del Tribunale di Verona ha condannato un trentaseienne veronese, reo di aver guidato ubriaco, a lavorare per le Associazioni delle Vittime della Strada, sotto il controllo dei Carabinieri. Eviterà, così, arresto e ammenda e avrà anche la patente sospesa a metà. 

 

«La nostra Associazione, costituita nel 2016, da anni si batte contro i più gravi reati, in particolare contro gli abusi stradali», spiega il presidente Alberto Pallotti. «Interveniamo costantemente nei tribunali in difesa della verità e della giustizia. Troppe volte abbiamo visto sconti di pena incredibili, benefici di tutti i tipi concessi ai colpevoli. La nostra non è sete di vendetta o rivalsa, non abbiamo nulla di personale verso i colpevoli, anzi agiamo sempre per la loro rieducazione, per il loro reinserimento sociale. È un percorso di civiltà, una sfida affascinante per migliorare la nostra collettività», conclude Pallotti.

 

La decisione del giudice veronese potrebbe fungere da apripista, visto che tra il Tribunale scaligero e l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada è stata approvata una convenzione. Oltre alla presentazione del progetto, nel corso della trasmissione saranno trattati anche i temi della sicurezza stradale, dei tempi interminabili della giustizia, della sofferenza dei familiari delle vittime.

 

Per info:

www.vittimestrada.eu

[email protected]

Biagio Ciaramella, cell. 330 443 441

Ufficio Stampa
Biagio Ciaramella
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