Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, nasce il Comitato Pari Opportunità. Un laboratorio permanente per contrastare le discriminazioni e affermare la parità di genere
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È stato ufficialmente istituito il Comitato per le Pari Opportunità all’interno del Nuovo Sindacato Carabinieri della Sicilia.
Voluto da Toni Megna e Igor Tullio, rispettivamente segretario generale e regionale dell’associazione professionale a carattere sindacale dell’Arma dei Carabinieri, sarà principalmente costituito dalla componente femminile del gruppo dirigente dell’organizzazione.
L’idea è di realizzare un laboratorio permanente finalizzato alla tutela degli interessi collettivi delle donne dell’Arma in servizio nei vari Reparti della Legione Sicilia, configurandosi al contempo quale punto di riferimento per la piena attuazione del concetto di pari opportunità e uguaglianza di genere.
Un’istanza prioritaria per il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, in prima linea nel contrasto a qualsiasi forma di discriminazione.
A dirigere il nuovo Dipartimento saranno Toni Megna e Igor Tullio; a presiederlo, invece, sarà Naomi Albano, consigliere designato, in servizio all’Ufficio Logistico della Legione Carabinieri Sicilia.
Il coordinamento è affidato a Carmen Oro del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Messina, ad Antonella Giuliano, componente del Pool Antiviolenza del Comando Provinciale di Palermo e a Laura Santonocito, in servizio al Nucleo Informativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Catania.
Tutte le componenti del Coordinamento Pari Opportunità, che vedrà l’arrivo di nuove importanti presenze, sono dirigenti del sindacato.
“Il CPO – spiegano i due segretari – svolgerà le proprie funzioni attraverso l’adozione di deliberazioni di carattere propositivo, per promuovere il rispetto del principio della parità di genere”.
“Massima attenzione – proseguono – sarà dedicata al confronto con gli organismi paritetici già istituiti nelle altre amministrazioni dello Stato, con i quali è in programma l’avvio di protocolli d’intesa”.
“La nostra associazione professionale – osservano Toni Megna e Igor Tullio – nel recente passato ha già avviato una serie di azioni volte ad accendere i riflettori sul ruolo e le potenzialità del sindacato nella lotta alle discriminazioni e nella valorizzazione della nozione di pari opportunità”.
“Ma soprattutto – puntualizzano – sull’azione quotidiana dell’Arma dei Carabinieri a tutela delle donne vittime di abusi, facendo conoscere alla collettività, per esempio, l’attività della Rete Antiviolenza del Comando Provinciale di Palermo, tra gli argomenti di un convegno che, nei mesi scorsi, si è tenuto negli spazi del Centro Congressi dell'Hotel San Paolo Palace: un importante momento di sensibilizzazione che ha visto la partecipazione di autorità politiche, religiose, magistratura, dirigenti scolastici e studenti congiuntamente agli esponenti sindacali della sigla”.
Anche in futuro, l’obiettivo del Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia sarà lavorare in sinergia con altri organismi e divulgare l’impegno che, anno dopo anno, l’Arma profonde nel contrasto a tutti i comportamenti che ledono le donne e la loro dignità.
“Si tratta di un progetto ambizioso – ammettono i due segretari – che annovera tra le proprie finalità principali il confronto tra professionalità di estrazione eterogenea, accomunate dal costante e concreto impegno nell’ambito delle pari opportunità”.
Un tema che registra una forte attenzione sia da parte della base che dei vertici dell’Arma e che incrocia un’altra istanza, ovvero la promozione della presenza femminile nell’Istituzione.
“La parità è un concetto focale della vita democratica – sostiene Laura Santonocito, dirigente provinciale di Catania del Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia – che attraversa la quotidianità delle donne nel nostro Paese: nello specifico, la parità in uniforme nel tempo ha compiuto notevoli passi avanti, come testimonia la possibilità di lavorare in serenità essendo donne, madri, Carabinieri e mogli senza rinunciare a svolgere alcuno dei ruoli, grazie ai provvedimenti legislativi che l’Arma ha sempre recepito in tema di famiglia, giocando un ruolo da protagonista”.
“I passi avanti già compiuti – afferma ancora la componente del CPO – non dovrebbero mai essere messi in discussione: vogliamo, semmai, arricchirli di nuovi contenuti e proposte”.
Infine, Naomi Albano racconta un aneddoto che sintetizza lo spirito con cui il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia ha deciso di dare vita al nuovo organismo.
“Ringrazierò sempre un Comandante provinciale conosciuto a Genova – ricorda – al quale espressi il desiderio di fare parte del dipendente Nucleo Radiomobile: lui non aveva dubbi sulla mia persona e sulla mia professionalità, anche se all’epoca, oltre dieci anni fa, non vi erano colleghe nei Nuclei Radiomobile in tutta Italia”.
“Mi chiese solo, preoccupato – prosegue il presidente del CPO – se fossi stata in grado di difendermi per strada, nell’evenienza di qualche intervento in cui la mia incolumità potesse correre qualche rischio: io risposi di essere mediamente preparata a una simile situazione e che, a parer mio, non avrei dovuto essere preservata in alcun modo, dal momento che il lavoro del Carabinieri su strada può riservare pericoli per chiunque”.
“Alla fine della chiacchierata – aggiunge Naomi Albano – chiesi al Colonnello se non fosse giunto il momento di rompere quel tabù secondo cui le donne non dovessero prestare servizio al Nucleo Radiomobile: mi rispose che lo avevo convinto e mi augurò buon lavoro”.
“Da quel momento iniziò la mia esperienza lavorativa presso il Nucleo Radiomobile di Genova – racconta ancora – unica sia sotto il profilo lavorativo che umano, un’opportunità allora concessami proprio da quel Comandante provinciale che forse volle anche verificare se la presenza di un Carabiniere donna in quel tipo di Reparto potesse essere positiva: una possibilità che probabilmente ha cambiato il corso delle cose per me e per altre colleghe che, a partire da allora, proprio in Liguria, iniziarono a far parte dei Reparti”.
“Oggi più che mai – conclude – sono convinta del fatto che tutti noi dobbiamo fare in modo, nessun livello escluso, che il personale sia sempre sostenuto e incoraggiato, da parte di ogni singolo componente della grande amministrazione dell’Arma dei Carabinieri”.