MeteoWeb Gli esseri umani potrebbero rimanere sulla Luna per lunghi periodi nel corso di questo decennio. Queste parole, pronunciate alla BBC da Howard Hu della NASA, sono state accolte con ironia e scetticismo sul web, facendo ben presto il giro del mondo. Ma quanto dichiarato da Hu è solo la perfetta sintesi delle ambizioni a lungo termine dell’agenzia spaziale americana riguardo il nostro satellite.
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Dallo primo sbarco lunare a oggi il pensiero fisso è sempre stato quello di poter vivere, prima o poi, sulla superficie del satellite della Terra e presto, secondo le previsioni della Nasa, sarà possibile. L’agenzia governativa, infatti, starebbe lavorando a un piano che presto potrebbe permettere agli umani di vivere e lavorare sulla Luna, ma i crateri non potranno essere vissuti proprio da tutti.
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La NASA ha pubblicato altri scatti della Luna provenienti dalla navicella Orion. Foto meno interessanti di quelle arrivate nei giorni scorsi perché scattate a distanza più elevata, ma comunque spettacolari, suggestive. Orion, che finirà il suo viaggio da qualche parte sul mare della costiera californiana intorno all'11 dicembre, ha scattato delle istantanee durante il percorso di allontanamento dal satellite, attraverso la GoPro Hero 4 Black pesantemente adattata su un'estremità dei pannelli solari.
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Entro il 2030 astronaute e astronauti vivranno e lavoreranno sulla Luna. La notizia sta facendo il giro del web, ovviamente semplificata rispetto alla dichiarazione fatta qualche giorno fa alla Bbc da Howard Hu, program manager per la Nasa della capsula Orion, quella che l’11 dicembre, quando in Italia saranno le 18:40, con un tuffo nell’Oceano Pacifico concluderà Artemis 1, la missione inaugurale della nuova avventura lunare dell’umanità.
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Il rientro verso la Terra è iniziato. Per la navicella Orion della missione Artemis 1, l’orbita lunare è stata abbandonata venerdì 1 dicembre per intraprendere il tragitto che porterà il modulo di comando della Orion a sganciarsi, prima del tuffo negli strati atmosferici, dall’ European Service Module realizzato in Europa per tentare l’ammaraggio con paracadute previsto per l’11 dicembre attorno alle 18,30 (in Italia).
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La Business Unit Aerospace & Defence di Ecor International ha realizzato dei sottoassiemi specifici per il modulo abitato Orion Multi-Purpose Crew Vehicle (MPCV) nell’ambito della missione Artemis 1, la più importante missione spaziale degli ultimi anni, che vede la collaborazione degli Stati Uniti con altre agenzie spaziali come l’ESA. La missione della NASA il 16 novembre scorso ha visto il lancio del razzo Space Launch System (SLS), il più potente mai…
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MeteoWeb La prossima tappa di Orion è la Terra. Il veicolo spaziale senza equipaggio della missione Artemis I della NASA ha segnato un’importante pietra miliare il 5 dicembre, quando ha eseguito con successo un’accensione del motore di 207 secondi mentre si trovava a soli 128 km sopra la superficie lunare. La manovra ha posto Orion sulla buona strada per tornare a casa: se tutto andrà secondo i piani, effettuerà un ammaraggio nell’Oceano Pacifico l’11 dicembre.
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Missione Artemis 1: Orion saluta la Luna e fa rotta verso la Terra . Le immagini rilasciate dalla Nasa mostrano il momento in cui la capsula spaziale della missione Artemis 1 è stata più vicina al satellite terrestre prima di invertire la rotta e cominciare il suo viaggio di ritorno verso la Terra, grazie ad una complessa manovra perfettamente riuscita che ha sfruttato la gravità lunare in aggiunta alla spinta propulsiva garantita dal modulo di servizio europeo.
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Milano, 6 dic. Orion a meno di 130 chilometri dalla Luna. Le immagini rilasciate dalla Nasa mostrano il momento in cui la capsula spaziale della missione Artemis-1 è stata più vicina al satellite terrestre prima di invertire la rotta e cominciare il suo viaggio di ritorno verso la Terra, grazie ad una complessa manovra perfettamente riuscita che ha sfruttato la gravità lunare in aggiunta alla spinta propulsiva garantita dal modulo di servizio europeo.
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Orion a meno di 130 chilometri dalla Luna. Le immagini rilasciate dalla Nasa mostrano il momento in cui la capsula spaziale della missione Artemis-1 è stata più vicina al satellite terrestre prima di invertire la rotta e cominciare il suo viaggio di ritorno verso la Terra, grazie ad una complessa manovra perfettamente riuscita che ha sfruttato la gravità lunare in aggiunta alla spinta propulsiva garantita dal modulo di servizio europeo.
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Orion a meno di 130 chilometri dalla Luna. Le immagini rilasciate dalla Nasa mostrano il momento in cui la capsula spaziale della missione Artemis-1 è stata più vicina al satellite terrestre prima di invertire la rotta e cominciare il suo viaggio di ritorno verso la Terra, grazie ad una complessa manovra perfettamente riuscita che ha sfruttato la gravità lunare in aggiunta alla spinta propulsiva garantita dal modulo di servizio europeo.
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Milano, 6 dic. Orion a meno di 130 chilometri dalla Luna. Le immagini rilasciate dalla Nasa mostrano il momento in cui la capsula spaziale della missione Artemis-1 è stata più vicina al satellite terrestre prima di invertire la rotta e cominciare il suo viaggio di ritorno verso la Terra, grazie ad una complessa manovra perfettamente riuscita che ha sfruttato la gravità lunare in aggiunta alla spinta propulsiva garantita dal modulo di servizio europeo.
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Milano, 6 dic. Orion a meno di 130 chilometri dalla Luna. Le immagini rilasciate dalla Nasa mostrano il momento in cui la capsula spaziale della missione Artemis-1 è stata più vicina al satellite terrestre prima di invertire la rotta e cominciare il suo viaggio di ritorno verso la Terra, grazie ad una complessa manovra perfettamente riuscita che ha sfruttato la gravità lunare in aggiunta alla spinta propulsiva garantita dal modulo di servizio europeo.
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“Fly me to the moon”, cantava Frank Sinatra. E grazie alla capsula Orion lo abbiamo potuto fare ben due volte in poco meno di tre settimane. Artemis 1, l’attesissima missione della Nasa: si è fatta desiderare, con ben tre rinvii prima del lancio finalmente riuscito del 16 novembre; ci ha fatto rimanere con il fiato sospeso durante i 47 minuti di inaspettato blackout (che fortunatamente non hanno avuto conseguenze sulla riuscita della missione); ci ha regalato immagini mozzafiato.
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Una falce di Terra sorge innanzi alla faccia nascosta della Luna: scatto mozzafiato di Orion La navetta Orion ha ripreso una scena meravigliosa, che mostra una falce di Terra mentre sorge alle spalle della Luna. Il veicolo della NASA ha appena iniziato il viaggio di ritorno. A cura di Andrea Centini Credit: NASA La missione Artemis 1 si avvia verso la sua fase conclusiva, che terminerà domenica 11 dicembre con uno spettacolare “tuffo” della navetta Orion nell'Oceano Pacifico.
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Orion punterà a un ammaraggio nel Pacifico domenica al largo di San Diego, preparando il terreno per gli astronauti del prossimo volo tra un paio d’anni. Ma la sfida più grande resta ancora da affrontare: colpire l’atmosfera a più di 30 volte la velocità del suono e sopravvivere al rientro infuocato. Orion è partito il 16 novembre con il primo volo del razzo più potente della NASA, lo Space Launch System o SLS. “Orion ha ora gli occhi puntati su casa“, ha detto la commentatrice del Controllo Missione Sandra Jones.
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Dopo aver salutato per l'ultima volta la Luna, mai così vicina a soli 128 chilometri di distanza, la capsula Orion della missione Artemis 1 ha completato l'ultima grande manovra per immettersi sulla strada di ritorno verso la Terra. Sfruttando la gravità lunare e la spinta del motore principale del Modulo di servizio europeo (Esm), acceso per circa tre minuti e mezzo, Orion ha accelerato in direzione della Terra.
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Orion ha iniziato il viaggio di ritorno verso la Terra, ma prima effettuerà il secondo flyby (sorvolo ravvicinato) della Luna. La NASA ha fornito nuovi aggiornamenti sulla missione Artemis I che terminerà l’11 dicembre con l’ammaraggio della navicella. Intanto il team di recupero ha completato il primo addestramento nell’Oceano Pacifico. Nuovo flyby e saluto alla Luna Orion è entrata nuovamente nella sfera di influenza della Luna (la forza gravitazionale della Luna è superiore a quella della Terra) lo scorso 3 dicembre.
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Sfruttando la gravità lunare e la spinta del motore principale del modulo di servizio europeo, acceso per circa tre minuti e mezzo, Orion ha accelerato in direzione della Terra. La conferma della riuscita arriverà a minuti non appena le antenne del Deep Space Network riprenderanno contatto con Orion, dopo il previsto blackout delle comunicazioni dovuto al passaggio dietro la faccia nascosta della Luna.
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MeteoWeb La capsula Orion della missione Artemis ha eseguito un’accensione cruciale del motore durante un importante sorvolo della Luna. La navicella senza equipaggio ha effettuato un burn della durata di 207 secondi, il più lungo della missione, alle 17:43 ora italiana, mentre si trovava a soli 128 km sopra la superficie lunare. Orion ha effettuato un flyby sul lato nascosto della Luna, con prevista perdita di contatti, ripresi una volta tornata nella visuale della Terra.
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La capsula Orion è di nuovo nella sfera di influenza della gravità lunare. Dopo la manovra con la quale il 3 dicembre scorso ha lasciato l'orbita retrograda distante intorno al nostro satellite, il veicolo si sta avvicinando alla Luna per un ultimo saluto, alla vigilia dell'ultima manovra necessaria per rientrare a Terra, prevista alle 17,43 italiane del 5 dicembre. Sei giorni più tardi, l'11 dicembre, è previsto l'ammaraggio della capsula nell'oceano Pacifico.
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Dopo aver affascinato tutti con il suo viaggio per lo spazio, la capsula Orion è pronta per l’ultimo saluto alla Luna. Dopo la manovra con la quale il 3 dicembre scorso ha lasciato l'orbita retrograda distante intorno al nostro satellite, il veicolo si trova nuovamente nella sfera di influenza della gravità lunare, alla vigilia dell'ultima manovra – prevista alle 17,43 italiane del 5 dicembre – necessaria per il rientro sulla Terra.
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L’epopea lunare di Orion si avvia al termine. 10 giorni dopo il suo primo sorvolo ravvicinato della Luna, la navicella Nasa ha infatti acceso il motore principale per uscire dall’orbita retrograda distante e mettersi in rotta verso casa. Questa è la prima manovra delle due necessarie in vista del rientro a Terra, destinazione che è apparsa tra i pannelli solari di Orion mentre la navicella completava la procedura.
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Incontro ravvicinato con la Luna per la capsula Orion: il Video è spettacolare La capsula Orion ha effettuato il passaggio ravvicinato con la Luna, portandosi a circa 130 chilometri dalla superficie. Lo ha confermato la Nasa, dopo che il veicolo è uscito dalla faccia nascosta della Luna. Il VIDEO in alto.
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