Kamala Harris, la corsa alla presidenza degli Stati Uniti

Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti d'America, è in corsa per la candidatura a presidente. Questo avviene dopo il ritiro di Joe Biden. Harris ha solo pochi mesi per raccontare la sua storia e il suo messaggio politico attraverso la campagna elettorale.

Harris ha ricevuto l'appoggio di figure influenti del partito democratico, tra cui i presidenti di tutti i 50 Stati dell’Unione, Bill e Hillary Clinton, Jim Clyburn, leader della comunità afroamericana del South Carolina. Anche la sinistra radicale, che inizialmente sembrava perplessa, si è schierata a favore della nomination di Harris per la Casa Bianca. Tra questi, la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, la senatrice Elizabeth Warren e Pramila Jayapal, presidente del caucus dei parlamentari progressisti.

Il Cremlino ha dichiarato di non poter valutare la potenziale candidatura di Harris dal punto di vista delle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti, in quanto non è stato notato alcun suo contributo in questo senso. Queste parole sono state pronunciate dal portavoce di Putin, Dmitri Peskov.

Harris si trova di fronte a sfide significative. Dovrà convincere il partito a investire su di lei per la corsa alla Casa Bianca, affrancarsi da un'immagine appannata, segnata dal fallimento delle politiche migratorie, e ribaltare i sondaggi che nel voto di novembre danno Trump in vantaggio praticamente in quasi tutti gli Stati contendibili, gli Swing States. Saranno certamente i cento giorni più lunghi di Kamala Harris, probabilmente del partito democratico, forse degli Stati Uniti d'America.

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