Iran-Israele, escalation di tensioni e scontri armati

- Nella notte tra ieri e oggi, il conflitto tra Israele e Hezbollah ha raggiunto un nuovo picco di intensità. Dopo il lancio di circa duecento missili iraniani, che hanno sorvolato e colpito i territori israeliani, le operazioni militari di Israele in Libano sono proseguite senza sosta. Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito nuovamente il sud del Libano e la capitale Beirut, con particolare attenzione al quartiere di Dahye e alla zona di Choueifat Al-Amrousieh, dove l'esercito di Tel Aviv ha esortato i civili ad allontanarsi.

L'Idf (Forze di Difesa Israeliane) ha annunciato un attacco in corso a sud di Beirut, specificamente nel quartiere di Dahiyeh, teatro dell'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, avvenuta venerdì scorso. In una nota, l'esercito israeliano ha precisato che gli obiettivi degli attacchi sono i terroristi di Hezbollah.

Nel frattempo, Hezbollah ha dichiarato di aver respinto le truppe israeliane che erano entrate nella città libanese meridionale di Odaisseh. In un messaggio su Telegram, citato dai media arabi, la milizia sciita appoggiata dall'Iran ha affermato di essersi scontrata con i soldati israeliani, infliggendo loro perdite e costringendoli a ritirarsi. Questo scontro diretto sul terreno tra Hezbollah e le Forze di Difesa Israeliane rappresenta un'escalation significativa, negata fino a ieri da entrambe le parti.

L'Iran, dopo aver concluso il proprio attacco contro Israele, ha lanciato un'ulteriore minaccia: "Se ci sarà reazione, ridurremo Tel Aviv in cenere".

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