Il tesoro nascosto dei fratelli Elkann alle Bahamas

- Scavando nel materiale sequestrato ai fratelli Elkann, al loro commercialista di fiducia Gianluca Ferrero e al notaio che ha redatto il testamento della nonna, gli investigatori della Finanza hanno scoperto un trust con sede alle Bahamas. Questo trust, nel periodo dal 2015 al 2019, ha fruttato redditi di capitale pari a 116,7 milioni di euro. La Procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per 74,8 milioni di euro, comprendente conti correnti, azioni, titoli e fondi, per recuperare le imposte non versate al fisco italiano.

La vicenda ruota attorno alla residenza in Svizzera di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, negli ultimi nove anni della sua vita. La Procura ritiene che questa residenza sia stata fittizia e ha quindi deciso di aggredire il patrimonio degli eredi. La Juventus, squadra di calcio di cui Gianluca Ferrero è presidente, è stata coinvolta indirettamente nella vicenda, ma il portavoce del club ha dichiarato che non c'è alcun collegamento tra i problemi della famiglia Elkann e la squadra.

La scoperta del trust alle Bahamas aggiunge un ulteriore capitolo alla complessa eredità lasciata da Gianni Agnelli. La gestione dei beni e delle imposte da parte degli eredi è ora sotto la lente d'ingrandimento della Procura di Torino, che continua a indagare per fare chiarezza su eventuali irregolarità. La situazione è resa ancora più intricata dalla presenza di beni e fondi all'estero, che complicano ulteriormente le indagini e il recupero delle imposte dovute.

In questo contesto, la figura di Gianluca Ferrero emerge come centrale, non solo per il suo ruolo di commercialista di fiducia della famiglia Elkann, ma anche per la sua posizione di presidente della Juventus. La sua gestione dei beni e delle imposte è ora al centro delle attenzioni degli investigatori, che cercano di capire se ci siano state manovre illecite per evitare il pagamento delle imposte in Italia.

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