Julian Assange ritrova la libertà

Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è tornato a essere un uomo libero dopo 14 anni di travaglio giudiziario, fatto di indagini e detenzioni. La sua liberazione è avvenuta ieri, segnando la fine di una lunga saga legale che ha avuto effetti di lunga durata sulla libertà di stampa e sul diritto ad informare e a essere informati.

Assange ha raggiunto un accordo con il Dipartimento della giustizia statunitense, mettendo fine alla sua persecuzione giudiziaria. Ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato relativo al suo ruolo in una delle più grandi violazioni di materiale classificato americano. Questo accordo gli consentirà di evitare la reclusione negli Stati Uniti e di tornare in Australia.

La liberazione di Assange è stata annunciata da WikiLeaks, l'organizzazione che ha fondato. Questa vittoria è stata possibile grazie alla tenacia dei suoi familiari e al sostegno di milioni di attivisti in tutto il mondo. Dopo più di cinque anni in una cella di 2x3 metri, isolato 23 ore al giorno, Assange presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli, che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre.

Stefania Maurizi, ospite della diretta de ilFattoQuotidiano.it con Peter Gomez e Gianni Rosini, ha spiegato perché Assange abbia accettato il patteggiamento proposto dall'amministrazione Biden in vista delle elezioni presidenziali. Secondo Maurizi, Assange ha dato 14 anni della sua vita per rivelare i crimini di guerra degli Usa, ed è per questo che ha accettato il patteggiamento.

Più informazioni:
Ordina per: Data | Fonte | Titolo