Genoa-Juve a porte chiuse, una decisione controversa

- La decisione di disputare la partita Genoa-Juventus a porte chiuse ha suscitato non poche polemiche. Paolo Rossi, noto giornalista di fede bianconera, ha espresso il suo disappunto su X, definendo la scelta come un atto di ignoranza piuttosto che di autoritarismo. Secondo Rossi, punire tutti per colpa di pochi non risolve il problema della violenza negli stadi, anzi, potrebbe addirittura rafforzare il potere di chi si comporta in modo scorretto.

La decisione del Prefetto di Genova, basata sulle determinazioni dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, è arrivata dopo gli incidenti tra le tifoserie blucerchiata e rossoblù nel derby della Lanterna di Coppa Italia. Gli scontri, avvenuti prima e dopo la partita, hanno portato a un provvedimento che ha colpito duramente sia il Genoa che la Sampdoria, con due gare a porte chiuse e tre trasferte vietate.

La rabbia tra i tifosi stabiesi è palpabile, soprattutto tra coloro che avevano già organizzato la trasferta per assistere a una delle partite più attese contro una delle squadre più blasonate del torneo cadetto. In particolare, i residenti al nord, che avevano seguito la squadra di Pagliuca nella prima partita "in casa" a Piacenza a fine agosto, si sentono penalizzati da una decisione che non tiene conto del loro impegno e della loro passione.

Nel frattempo, il Genoa ha reso noto l'elenco dei 23 convocati per il match di domani alle 18 contro la Juventus. Tra i convocati figura anche Sabelli, che aveva subito un colpo al ginocchio nel derby di Coppa Italia, ma che è stato dichiarato disponibile. Assenti, invece, Messias, Accornero, Norton Cuffy e Malinovskyi, quest'ultimo ancora alle prese con un infortunio di lunga data.

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