Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv: “La crosta si deforma, poi si spezza. L’Anatolia si è spostata di 5 metri” di Elena Dusi "Il terremoto in Turchia ha coinvolto un'area di 20mila chilometri quadri. Più questa superficie è estesa, più purtroppo si registrano danni"
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È la conseguenza di uno dei sismi più violenti mai registrati nell'area. Con una magnitudo di 7.8, è stato mille volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell'Irpinia del 1980 ascolta articolo Condividi L’esperto: “Spostamento di almeno 3 metri” approfondimento Sisma Turchia-Siria, si mobilita macchina internazionale degli aiuti La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla…
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MeteoWeb “Oggi con i satelliti riusciamo a vederla bene, la crosta terrestre che si piega e si deforma. Si muove al ritmo di pochi micron al giorno, qualche millimetro all’anno. Poi arriva un punto in cui le rocce non ce la fanno più, e si spezzano, liberando in un attimo tutta l’energia elastica che avevano accumulato magari in migliaia di anni“: lo ha spiegato Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in un’intervista a…
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«Abbiamo registrato un terremoto di magnitudo 7.9, un sisma fortemente energetico che ha prodotto una quantità di energia circa mille volte superiore a quella prodotta dal terremoto di Amatrice». A spiegare l'eccezionalità del sisma che è avvenuto due notti fa in Turchia è Salvatore Stramondo, direttore dell'Osservatorio Nazionale Terremoti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
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«Stavamo dormendo nella stanza dell’hotel, erano da poco passate le 4 di notte, quando tutto ha cominciato a tremare. Siamo corsi fuori e c’era l’inferno. E purtroppo qua ormai le scosse non finiscono mai, sono continue». Davide Tini ha 24 anni, lavora per un’azienda che produce macchinari e, insieme a due colleghi italiani, da poco meno di un mese è in missione a Gaziantep, la città epicentro della prima scossa…
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Un potente terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito lunedì la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, abbattendo edifici e innescando una frenetica ricerca di sopravvissuti tra le macerie nelle città e nei paesi di tutta l'area. Attualmente il bilancio è di 360 morti e centinaia di feriti, ma i numeri sono continuamente in aumento. Su entrambi i lati del confine, i residenti sono stati svegliati nel sonno prima dell'alba si sono precipitati fuori in una notte invernale…
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