Possibile tassa sugli extraprofitti delle banche preoccupa i mercati

La recente voce di una possibile tassa sugli extraprofitti delle banche, delle assicurazioni e dei gruppi energetici ha scatenato una bufera politica e finanziaria. Nonostante le smentite del governo, la notizia ha sollevato preoccupazioni tra gli investitori e gli analisti, che temono effetti negativi sul settore bancario e sull'immagine dell'Italia.

La premier Giorgia Meloni ha già espresso in passato il suo sostegno a un prelievo sugli extraprofitti, considerandolo legittimo. Tuttavia, le riserve di Forza Italia, le proteste degli istituti di credito e le preoccupazioni della Banca Centrale Europea hanno portato a modifiche e sterilizzazioni delle proposte iniziali.

Le indiscrezioni su una nuova tassa hanno aumentato la percezione di rischio nel settore bancario, creando incertezza e potenziali effetti negativi. Gli analisti sottolineano che l'imposta potrebbe avere un impatto negativo sui destinatari e sull'immagine dell'Italia, in un momento delicato per il credito, che deve affrontare il calo dei tassi e l'aumento dei crediti deteriorati.

Forza Italia ha prontamente reagito alla notizia, ribadendo la sua opposizione a nuove tasse. Già nel 2023, il partito aveva lavorato per ammorbidire l'impatto di un'analoga proposta, ottenendo alla fine lo svuotamento della norma. Gli istituti di credito, infatti, non hanno versato all'erario nemmeno un euro.

Fonti governative hanno dichiarato che le ricostruzioni giornalistiche sulla possibile tassa sugli extraprofitti sono prive di fondamento. Tuttavia, la notizia continua a preoccupare gli investitori e a creare incertezza nei mercati.

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