Concordato preventivo biennale, chiarimenti e polemiche

- Con la circolare n. 18 del 17 settembre 2024, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sul Concordato preventivo biennale (CPB), un istituto di compliance disciplinato dal Dlgs n. 13/2024, rivolto ai contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). Il CPB, che mira a incentivare l'adesione volontaria dei contribuenti, ha suscitato un acceso dibattito politico, soprattutto in relazione all'emendamento che prevede una sanatoria per le tasse non pagate negli anni 2018-2022.

Il decreto Omnibus, attualmente in discussione al Senato, include diverse misure, tra cui il ravvedimento speciale per i soggetti ISA che aderiscono al CPB. Questo ravvedimento, definito da molti come un vero e proprio condono, rappresenta un'opportunità per i contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale senza incorrere in sanzioni. Tuttavia, l'emendamento ha scatenato polemiche tra le forze politiche, con l'opposizione che accusa il governo di favorire gli evasori fiscali.

La maggioranza, dal canto suo, difende la scelta di offrire una sanatoria, sostenendo che essa è finalizzata a incentivare l'adesione al CPB, per la quale c'è tempo fino al 31 ottobre 2024. Nonostante ciò, l'interesse da parte dei potenziali aderenti, che includono 2,7 milioni di partite IVA soggette agli ISA e 1,8 milioni di autonomi in regime forfettario, sembra essere piuttosto scarso.

Il decreto Omnibus, che deve essere convertito in legge entro l'8 ottobre, prevede anche altre misure, come l'erogazione dei fondi del PNRR, la stretta alla pirateria e le nuove risorse per finanziare il bonus psicologo. La questione di fiducia posta dal governo sul testo del decreto ha accelerato i tempi della discussione parlamentare, rendendo quasi certa l'approvazione definitiva del provvedimento.

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