Ucraina nella Nato, il piano di cessione territoriale

- Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti, ha concluso il suo incarico e farà ritorno a Mosca nelle prossime ore, come riferito dall'ambasciata russa a Washington. Antonov ha guidato i lavori dell'ambasciata durante uno dei periodi più difficili nella storia delle relazioni tra Mosca e Washington, caratterizzati da un inasprimento quasi senza precedenti dei legami bilaterali.

Nel frattempo, il Financial Times ha delineato uno scenario che prevede l'ingresso dell'Ucraina nella Nato in cambio della cessione di territori alla Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha categoricamente rifiutato questa ipotesi, affermando che non ci sarà alcun commercio di sovranità. Tuttavia, l'idea di applicare un modello tedesco-occidentale all'Ucraina, che comporta l'ammissione nella Nato solo delle parti del paese sotto il controllo completo di Kiev, sta guadagnando terreno tra i diplomatici occidentali.

Il quotidiano britannico sottolinea che né Kiev né i suoi sostenitori propongono di riconoscere la sovranità della Russia su un quinto del territorio ucraino, poiché ciò incoraggerebbe il Cremlino a continuare la sua aggressione e comprometterebbe seriamente l'ordine legale internazionale. Gli alleati dell'Ucraina stanno valutando un possibile compromesso che prevede l'ingresso di Kiev nella Nato in cambio di una soluzione diplomatica sui territori occupati dalla Russia. Secondo il Financial Times, i diplomatici europei ritengono che ci dovrebbero essere significative garanzie di sicurezza in un'eventuale soluzione negoziata in cui Mosca ottenga il controllo "de facto ma non de jure" dei territori ucraini attualmente occupati.

Questa ipotesi di soluzione del conflitto, che arriva dopo oltre 950 giorni di guerra, rappresenta una delle tante possibilità che i diplomatici stanno esplorando per porre fine alle ostilità e aprire le porte dell'Alleanza Atlantica a Kiev.

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