Investimenti nella Zes unica: un'opportunità per le imprese

- Il 22 luglio, l'Agenzia delle Entrate ha annunciato che la percentuale del credito d'imposta per investimenti nella Zes unica effettivamente fruibile da ciascun beneficiario è pari al 17,6668% del bonus richiesto. Questo contributo, sotto forma di credito d'imposta, è destinato alle imprese che effettuano nuovi investimenti a partire dal 1° gennaio e fino al 15 novembre 2024, per l'acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella Zes unica.

Il presidente dei commercialisti di Palermo, Nicolò La Barbera, ha proposto una Zes insulare che, partendo dalle peculiarità di Sardegna e Sicilia, istituisca una agevolazione a regime che di fatto ristornerà i maggiori costi che si supportano nel fare impresa nei territori insulari. Questa proposta interviene sulla polemica sul credito di imposta per le imprese che vogliono effettuare un investimento nella Zes unica del Mezzogiorno secondo quanto previsto dall'ultimo provvedimento dell'Agenzia delle Entrate.

L'introduzione della cosiddetta "autonomia differenziata" mina le basi dei principi ispiratori della Costituzione Repubblicana, introducendo la retrocessione in categorie inferiori delle aree che storicamente fanno più fatica a riemergere. Questo comporterà un grave peggioramento dei servizi pubblici, non ultima la sanità.

Il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha dichiarato che il dato sulle richieste del credito d'imposta ZES Unica, che è di oltre cinque volte superiore rispetto alla dotazione prevista, testimonia la risposta straordinaria da parte delle imprese meridionali a questo strumento, che si riflette sulla maggiore propensione agli investimenti. Riteniamo che il credito d'imposta sia una componente essenziale dell'operazione ZES Unica, e lo stanziamento di 1,8 miliardi di euro è certamente il più alto di sempre.

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