Emergenza risorse per le ricostruzioni post-catastrofi: la soluzione potrebbe essere nelle assicurazioni

Il ministro per la Protezione civile ha recentemente ribadito la mancanza di fondi dello Stato per riparare i danni causati dalle catastrofi naturali. Questa situazione ha portato alla ricerca di soluzioni alternative, tra cui l'opzione delle assicurazioni.

Il ministro ha sottolineato che lo Stato non può intervenire finanziariamente per le case abusive. La legge non lo consente e nemmeno l'etica. Ha suggerito che si dovrebbe seguire l'esempio di alcune moderne democrazie del mondo, come il Giappone.

Gli eventi calamitosi sono sempre caratterizzati dalle storie individuali di chi li ha vissuti in prima persona. Questo ci aiuta a capirli, a renderli più umani e a fare in modo che rimangano impressi nella memoria collettiva. La storia dell'alluvione di Cogne, ad esempio, è anche fatta dalle storie di persone come Olivier e Stefano. Questi ultimi, da subito, si sono accorti della situazione di emergenza, mettendo a disposizione la loro professionalità con coraggio e abilità.

Al posto del vallone del Buthier, lì dove sorge ai piedi del ghiacciaio della Tsa-de-Tsan, ora c’è un’enorme voragine. La morena, friabile, è stata spazzata via durante il nubifragio che ha tagliato a metà la Valle d’Aosta, mettendo in ginocchio Breuil-Cervinia e Cogne.

Sabato scorso, tra Valle d’Aosta e Piemonte, sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia in poche ore. Questa quantità di pioggia ha provocato una serie di conseguenze, tra cui l'isolamento di Cogne, l'evacuazione dei turisti, l'esondazione del torrente Marmore e la trasformazione del fango di Cervinia in creta e poi in polvere dal sole. Questo evento ha messo in evidenza l'importanza della preparazione e della risposta alle calamità naturali.

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