Strage familiare a Nuoro, indagini in corso

- NUORO – È stato scritto di tutto ma, di fatto, niente è stato detto. Proseguono, infatti, a tutto campo da parte degli inquirenti le indagini per individuare un movente plausibile che spieghi (ammesso che sia possibile spiegarla) la strage familiare avvenuta mercoledì mattina tra via Ichnusa e via Gonario Pinna da parte del 53enne Roberto Gleboni.

Verso le 6 di mercoledì mattina (ma l’allarme è scattato intorno alle 6.40), nella propria abitazione di via Ichnusa, l’operaio forestale ha sparato prima ai componenti della sua famiglia: la moglie 43enne Giusi Massetti, morta sul colpo, la figlia 26enne Martina Gleboni, morta anch’essa sul colpo, il figlio 14enne ferito di striscio e sopravvissuto, il figlio di dieci anni, Francesco, ferito in modo grave e morto dopo diverse ore di agonia in ospedale.

Sono in corso all'ospedale Brotzu di Cagliari le autopsie su tre delle cinque vittime della strage familiare avvenuta a Nuoro mercoledì mattina per mano di Roberto Gleboni. Gli esami proseguiranno anche nella giornata di domani. L'omicida, Roberto G., 52 anni, ha sparato quasi due caricatori da 12 colpi ciascuno, mirando alla testa delle sue vittime.

Emergono ulteriori dettagli in merito alla strage di Nuoro in cui Roberto Gleboni ha sparato ai familiari uccidendo la moglie, due figli e un vicino di casa prima di suicidarsi. “Un litigio furioso una ventina di giorni fa, le voci che arrivano fino in strada, in via Ichnusa, qualche vicino che sta per chiedere l’intervento di una pattuglia, ma poi nessuno segnala altro, e non arriva nemmeno una denuncia”, le rivelazioni di alcuni amici vicini alla famiglia Gleboni.

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