Operazione Nemesis, infiltrazioni mafiose e collusioni politiche a Casabona

- L'operazione "Nemesis", condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha portato alla luce un complesso intreccio di collusioni tra il clan Tallarico di Casabona e figure istituzionali, culminando nell'arresto di dieci persone, tra cui il sindaco Francesco Seminario. Le indagini hanno rivelato come la famiglia Tallarico, grazie alla "disponibilità" di un brigadiere dei carabinieri in pensione e di un ex luogotenente della Guardia di Finanza di Crotone, abbia potuto contare su un supporto strategico in momenti di difficoltà.

Il clan, secondo quanto emerso, aveva esteso i suoi tentacoli anche sui "Diapiri salini" della frazione Zinga di Casabona, un geosito di rilevanza scientifica caratterizzato dalla presenza di rocce evaporitiche risalenti a cinque o sei milioni di anni fa. Questo sito, che attira studiosi da tutta Europa, era diventato oggetto di interesse per il clan, intenzionato a lucrare su di esso.

L'operazione ha messo in evidenza la persistente infiltrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto politico ed economico della Calabria, sottolineando la profonda commistione tra politica e criminalità organizzata. Il sindaco Seminario, secondo le intercettazioni, manteneva un atteggiamento di facciata con i carabinieri, ma in realtà non avrebbe mai tradito il clan, come confermato dal boss Carlo Mario Tallarico, presunto reggente dell'omonima 'ndrina.

L'arresto di Seminario e degli altri indagati rappresenta un duro colpo per il clan Tallarico, ma anche un segnale importante della determinazione delle forze dell'ordine nel contrastare la 'ndrangheta e le sue ramificazioni.

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