L'Italia adotta la legge sull'autonomia differenziata

La notte dell'Autonomia differenziata si è conclusa con un epilogo già scritto, ma anche con una lunga scia di polemiche, veleni e fibrillazioni. Dopo oltre otto ore di seduta notturna a Montecitorio, la riforma voluta e varata dal ministro leghista Roberto Calderoli per concedere più margini di manovra alle regioni che lo richiederanno, ha superato il secondo scoglio parlamentare e diventa legge.

Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, ha ammesso di essere stato svegliato da una telefonata mentre stava facendo un sonnellino. Tuttavia, la sua voce si è subito fatta pimpante. Non potrebbe essere diversamente, dato che l'approvazione definitiva alla Camera del disegno di legge sull'Autonomia differenziata rappresenta il coronamento di una storia politica e una "traccia" di famiglia.

La battaglia per difendere l'unità del Paese è solo all'inizio. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, lo ha detto subito, al termine della lunga notte di Montecitorio, con l'approvazione della riforma dell'autonomia differenziata. Secondo Schlein, i leghisti volevano "brandire lo scalpo del Sud prima dei ballottaggi". Così Fratelli d'Italia si piega all'antico sogno secessionista della Lega.

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