Autonomia differenziata, un referendum in vista?

L'associazione "Chi si cura di te?" ha espresso la sua forte opposizione alla legge sull'autonomia differenziata, definendola un "gravissimo colpo al Sistema Sanitario Nazionale (SSN)". L'associazione ha condannato quello che considera un attacco potenzialmente mortale al diritto alla salute da parte del governo. Ha inoltre lanciato un appello a tutta la popolazione civile, al mondo del comparto Salute, alle altre associazioni, ai sindacati e alle forze parlamentari contrarie a questa legge, unendosi alla campagna per l'abrogazione del Ddl Calderoli.

Un sondaggio condotto da Fabrizio Masia per Emg-Different ha rivelato che l'affluenza stimata per un ipotetico referendum sull'autonomia differenziata sarebbe del 52%. Questo dato suggerisce che se oggi si tenesse un referendum, il quorum sarebbe superato. Tuttavia, è importante considerare la differenziazione geografica: gli elettori del Nord, che in media sono leggermente più favorevoli alla riforma, sarebbero più propensi a votare rispetto a quelli del Centro-Sud.

Le opposizioni di centrosinistra in Calabria, contrarie alla Riforma Calderoli dell'autonomia differenziata, hanno presentato una proposta di delibera che chiede l'abrogazione della legge 26 giugno 2024, n. 86, "Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione". La proposta è stata firmata dai capigruppo e da tutto il gruppo del Partito democratico.

Davanti alla Cassazione è stato depositato il quesito referendario per chiedere l'abrogazione della nuova legge sull'autonomia differenziata. Tutti i partiti di centrosinistra erano presenti, ad eccezione degli azionisti di Carlo Calenda, che hanno scelto di non aderire all'iniziativa. Gli altri partiti, invece, hanno posato per una foto di gruppo davanti a telecamere e fotografi, mostrando un fronte unito contro la riforma.

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