Donna Moderna 25/09/2024
Si chiama “capsula del suicidio assistito”, un nome che indica subito lo scopo: permettere, a chi lo desidera, di porre fine alla propria vita in modo autonomo, tramite un’apparecchiatura chiamata “Sarco”. Per la prima volta è stata utilizzata in Svizzera. A usufruirne è stata una donna americana di 64 anni che, stando al comunicato della società che l’ha accolta, soffriva di una «grave compromissione immunitaria».
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