Studi recenti suggeriscono che Marte è diventato rosso quando l’acqua liquida era più diffusa sul pianeta. Ecco tutto quello che c’è da sapere. Marte è facilmente identificabile per la sua tonalità rossa. Grazie alle osservazioni delle sonde spaziali che hanno sorvolato il pianeta negli ultimi decenni, sappiamo che questo colore è dovuto ai minerali di ferro arrugginiti nella polvere. Vale a dire, il ferro legato alle rocce di Marte ha reagito a un certo punto con l’acqua liquida, o con l’acqua e l’ossigeno nell’aria, in modo…
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Approfondimenti:
“Un passato più umido e potenzialmente abitabile”. Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, il caratteristico colore rossastro di Marte è dovuto alla ferridrite, un minerale ricco di acqua, e non all’ematite, come ipotizzato in passato. La ferridrite si forma in ambienti ricchi di acqua e potrebbe costituire una parte importante della polvere che ricopre la superficie marziana. Le simulazioni di laboratorio, incrociate con i dati raccolti…
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Il Pianeta Rosso, da sempre oggetto di curiosità e studio per gli scienziati, ha conquistato l’immaginario collettivo con il suo caratteristico colore rossastro, che ha ispirato numerosi interrogativi sulla sua formazione e la sua storia. L’origine del colore rosso di Marte, che lo rende tanto unico nel nostro sistema solare, ha da sempre affascinato gli esperti, portando a teorie che collegano il fenomeno alla presenza di minerali specifici sulla sua superficie.
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Ricercatori della Brown University e della University of Bern potrebbero aver scoperto il motivo del colore rosso che caratterizza la superficie di Marte. Lo studio, guidato da Adomas Valantinas, ha avanzato la teoria della ferridrite, un minerale ossi-idrossido di ferro, come pigmento principale per il cromatismo color mattone del pianeta rosso. Marte, scoperte le tracce di antiche spiagge nel sottosuolo: ulteriori passi verso…
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Perché Marte è rosso? Uno studio condotto da ricercatori della Brown University usando dati da orbiter e rover, pubblicato oggi su Nature Communications, suggerisce che non sia l’ematite bensì la ferridrite – un minerale ricco d’acqua – la sostanza responsabile del colore del pianeta, portando così a ipotizzare un passato più umido e abitabile di quanto si pensasse Si fa presto a dire “Pianeta rosso”.
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Marte è conosciuto come il “Pianeta rosso” per il suo colore distintivo, che ha affascinato l’umanità per secoli: dagli egizi, che furono i primi a dargli il nome di “Her Desher” che significa “Il Rosso”, agli antichi romani che, in onore del dio della guerra lo chiamarono Marte (Mars, in latino) perché il suo colore ricordava il sangue, ancora oggi ci si riferisce a Marte come al Pianeta Rosso per i minerali del ferro che si sono ossidati nel suolo marziano, conferendo…
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Marte, conosciuto come il “Pianeta Rosso”, si fa notare nel cielo notturno grazie alla sua distintiva colorazione rossastra. Questo colore, storicamente attribuito alla presenza di minerali di ferro ossidato sulla sua superficie, ha rivelato una realtà più complessa attraverso recenti ricerche. Le missioni spaziali degli ultimi decenni hanno dimostrato che il ferro nelle rocce marziane ha interagito con acqua liquida e ossigeno atmosferico, generando ossidi di ferro…
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Marte, il «Pianeta Rosso», è facilmente riconoscibile nel cielo notturno per la sua caratteristica tonalità rossastra. Questo colore iconico è stato a lungo attribuito alla presenza di minerali di ferro ossidati nella polvere che ricopre la superficie del pianeta. Grazie alle missioni spaziali degli ultimi decenni, gli scienziati hanno scoperto che il ferro nelle rocce marziane ha reagito con l'acqua liquida o con l'ossigeno atmosferico, formando ossidi di ferro, in un processo…
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Il suo iconico colore lo rende facilmente identificabile nel cielo notturno e gli ha fatto guadagnare l’appellativo di Pianeta Rosso: questa caratteristica fisica di Marte è al centro di uno studio appena pubblicato su Nature Communications e basato sia sui dati di sonde e rover, sia su attività di laboratorio. L’indagine, condotta da un gruppo di lavoro internazionale, è stata coordinata dalla Brown University
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Marte è da sempre riconosciuto per il suo caratteristico colore rosso, dovuto alla presenza di ossido di ferro nella sua polvere superficiale. Per decenni, gli scienziati hanno ritenuto che questa “ruggine” si fosse formata attraverso processi atmosferici avvenuti dopo che il pianeta aveva perso la sua abbondanza d’acqua. Tuttavia, una nuova ricerca che combina dati raccolti dal Trace Gas Orbiter (TGO) dell’ESA, dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA e dai rover…
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Ci siamo sempre sbagliati sull’origine del colore di Marte? Una nuova ricerca ha sfruttato lo stato dell’arte delle conoscenze su Marte e i potenti strumenti con cui NASA e ESA studiano da decenni la sua superficie. Siamo così probabilmente venuti a capo del mistero che nei millenni ha indotto innumerevoli popoli ad associare il Pianeta Rosso al sangue, la guerra e la violenza. E tutto per colpa di banale…ruggine.
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MeteoWeb Marte è facilmente identificabile nel cielo notturno per la sua evidente tonalità rossa. Grazie alla flotta di sonde spaziali che hanno studiato il pianeta negli ultimi decenni, sappiamo che questo colore rosso è dovuto ai minerali di ferro arrugginiti nella polvere. Vale a dire, il ferro legato alle rocce di Marte ha reagito a un certo punto con l’acqua liquida, o con l’acqua e l’ossigeno nell’aria, in modo simile a come si forma la ruggine sulla Terra
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