La Commissione europea risponde ai viaggi di Orbán

La Commissione europea ha deciso di rispondere in modo deciso ai recenti viaggi del primo ministro ungherese Viktor Orbán a Mosca e Pechino. Questi viaggi sono stati considerati un affronto all'unità politica dell'Unione europea, portando la Commissione a boicottare il semestre di presidenza ungherese del Consiglio dell'Ue.

"Alla luce dei recenti sviluppi che hanno segnato l'inizio della presidenza ungherese, la presidente Ursula von der Leyen ha deciso che la Commissione europea sarà rappresentata a livello di alti funzionari solo durante le riunioni informali del Consiglio", ha annunciato il portavoce capo dell'esecutivo, Eric Mamer.

Viktor Orbán ha risposto ai suoi critici con una serie di viaggi in Oriente. Secondo il suo consigliere politico, Orbán ha inviato ai membri del Consiglio europeo una lettera per informarli dell’esito delle sue “missioni di pace” e delle sue proposte per la fine del conflitto tra Russia e Ucraina.

L’iniziativa diplomatica del primo ministro ungherese, che a inizio luglio si era recato a Mosca, Kiev, Pechino e a Mar-a-Lago da Donald Trump, ha scatenato l’ira dei Paesi dell’Ue. Essi si sono opposti al fatto che Orbán si sia mosso in autonomia e senza coordinare le sue visite con Bruxelles.

Il “caso Orban”, creato dalle iniziative autonome prese dal primo ministro ungherese negli ultimi giorni, rischia di trasformarsi molto rapidamente in una crisi istituzionale tra Bruxelles e Strasburgo. Tuttavia, il “boicottaggio” della Commissione europea verso i Consigli informali in Ungheria non si applicherà al vertice informale dei leader a Budapest.

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